Madre infima e bastarda

In questi giorni sono single. Cioè. Sono ancora sposata ma ho il Marito in trasferta lavorativa che torna a casa la sera (come tutti i mariti, ora che ci penso) e mi costringe a passare la maggior parte della giornata da sola con la gnoma (e con i miei 3 lavori). Così ho dovuto inventarmi qualcosa per intrattenerla.

E niente. Ho scoperto che se le do una manciata di croccantini del gatto (feeermi, aspettate a chiamare il Telefono Azzurro) e le chiedo di dar da mangiare a Gatta, la gnoma mi passa l'intero pomeriggio a rincorrere il grasso felino gridando "maoooo? paaaaaappa.... ammmm pappa! paaaappa... PAPPA! PAPPAAAAA! AMMM PAP-PA!".

Gatta ovviamente non apprezza, ma dato che in questi giorni mi ha più volte portato a valutare seriamente il gatticidio, penso che in fondo un po' se lo meriti. Certo, ogni tanto la gnoma si stufa e torna da me, croccantini in mano, spiegandomi in lingua emmica i motivi del suo fallimento. Però basta guardarla con aria delusa e chiederle "Ma hai ancora i croccantini in mano amore? Non hai dato la pappa al gattino?" che lei, seria seria, torna a fare il suo dovere senza manco protestare.

Per dire. In questo momento io sono qui che digito indisturbata mentre la gnoma è distesa a terra sotto a una sedia con un braccino teso verso Gatta che la guarda schifata. Emma sta cercando di convincere il suo amato animale domestico a mangiare un boccone sfoderando esattamente lo stesso repertorio che io e Marito utilizziamo con lei a cena (sì dai, quello che va dal "mmmmh che buona questa pappa Emma.... senti senti che buona... guarda, la mangia anche la mamma... mmmmh" fino al "mangia sto #§$£?%£* di raviolo che son tre ore che siamo qui dannazione!!!").

Comunque ora devo andare. Gatta ha deciso di scampare all'assedio gnomico rifugiandosi sull'ultimo ripiano della libreria ed Emma sta tentando di arrampicarsi in puro stile King Kong con una mano sola (perché nell'altra ha ancora tre croccantini smaciullati).