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giovedì 26 giugno 2014

Perché dovresti avere un figlio

Mai voluto figli, io. Mai piaciuti i bambini. E se devo proprio dire la verità, non mi piacciono molto nemmeno adesso, Gnoma esclusa (e non sempre). Mai stata particolarmente materna. Mai giocato "alla famiglia" con le amiche e mai fatto da mamma alle mie bambole.

Quando mi sono fidanzata, e poi sposata, il problema bambini ovviamente mi si è posto. La prospettiva di diventare mamma non mi allettava per niente, ero quasi gelosa all'idea che Marito potesse amare qualcun altro oltre a me, ero gelosa del mio corpo snello, del mio tempo libero, del mio sacrosanto diritto a mettermi lo smalto su mani e piedi, dei miei viaggi in giro per il mondo, della mia vita.

Ma sapevo anche che se non lo avessi fatto subito, un bambino, forse non lo avrei fatto mai. In fondo era il momento giusto: l'età c'era, le condizioni economiche no ma sentivo - giustamente - puzza di crisi e sapevo che le cose non sarebbero mai migliorate, Marito aveva cominciato a parlarne, i futuri nonni fremevano, la società mi diceva che era cosa buona e giusta. E insomma, io sono pigra in modo imbarazzante, e non sono riuscita a trovare nemmeno la voglia di pensarci su. "Boh ok magari proviamoci" ho buttato lì. Tre giorni dopo ero incinta. BOOM.

Solo guardando quelle due lineette rosa sul test mi sono resa conto di quello che MI ero fatta. Ma era così che doveva andare. Sapevo che non sarei mai stata una di quelle che un bambino lo avrebbero voluto, cercato, bramato e adorato fin da subito. Sapevo che mi sarei dovuta auto-violentare per averne uno. E così è stato.

Adesso però arriva quel momento del post in cui mi rivelo meno stronza di quello che vi sono sembrata per ben 4 paragrafi - e considerato il tempo medio per pagina rilevato dalle statistiche di questo blog, la maggior parte dei miei lettori al quinto paragrafo non ci è mai arrivato, quindi attendo con ansia la prima denuncia ai servizi sociali o al telefono azzurro.

Quello che volevo dire è che poi nonostante ME, la Gnoma è arrivata. E io, che nella vita non ero mai stata in grado di amare veramente qualcuno, io che mi commuovevo davanti alle puntate di Dexter perché mi sentivo esattamente come lui - sete di sangue a parte - ho scoperto di poter amare.

E se oggi qualcuno che non si è ancora deciso a fare o meno un bambino e che sta magari valutando l'idea di non averne affatto mi dovesse chiedere se ne vale la pena, non potrei che rispondere che sì, ne vale la pena.

Perché quando ti nasce un figlio scopri che prima di quel primo vagito stavi utilizzando il tuo cuore solo a metà. O forse, nel mio caso, non lo stavi usando affatto, ce l'avevi ancora lì, mezzo imballato, con lo scontrino ancora pinzato sopra. Quando diventi madre o padre scopri di poter provare sentimenti ed emozioni di cui semplicemente prima non potevi immaginare l'esistenza.

Magari prima di diventare genitore ti sentivi completo/a, pensavi di avere tutto e di aver già sperimentato tutto dalla vita. Magari, prima di diventare genitore, pensavi anche di sapere cosa fosse l'Amore.

Quando è nata Emma, io e Marito abbiamo detto quasi all'unisono una frase che sembra sciocca, ma che - ho poi scoperto - pensano quasi tutti i neo genitori: "Ma perché cazzo nessuno ce lo ha detto?!". Entrambi ci siamo ritrovati letteralmente spiazzati dai sentimenti che provavamo per quell'ammasso di ciccia molliccia che ci frignava in braccio ed entrambi ci siamo ritrovati a pensare che se qualcuno ci avesse detto prima in cosa consiste veramente diventare genitori, beh ci avremmo pensato diversi anni fa. O comunque non avremmo mai avuto dubbi in merito.

Tante volte, osservando la gnoma, mi si è stretto il cuore pensando che se un ipotetico Spirito del Natale Futuro come quello del Canto di Natale di Dickens mi avesse preso per mano durante la gravidanza e trasportato, anche solo per pochi minuti, nel mio futuro da mamma, io quel pancione lo avrei amato molto di più. Sapendo che a schiacciarmi la vescica era quel piedino che oggi bacio con fervore, sapendo che a sferrarmi pugni nella pancia era quella manina che oggi stringe forte la mia, beh avrei amato ogni singolo attimo, ogni singolo dolore di quella gravidanza. Se solo avessi saputo, avrei amato Emma fin da quelle due lineette rosa. 

1 commento:

  1. Ciao,
    complimenti per il tuo blog. è stupendo e potrà sembrare assurdo ma io mi sento cosi... in altomare. e non vedo l'ora che arrivi marzo per avere tra le braccia la mia bimba, e poi ho il terrore di marzo perchè non so se ne sarò capace... amo ogni calcio, pugno, sfiorata sua ma la paura e grande,e delle volte anche le lacrime molto facili.
    grazie per aver espresso cosi bene il tutto.
    vjola

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