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mercoledì 22 febbraio 2017

MAI togliere a una donna la Nutella

- Allora, cos'abbiamo qui?
- Praticamente la Pimpa, dottoressa...
- Vieni Emma, fatti vedere... Mmmh sì, piena di macchie. Potrebbe essere la quinta malattia, o la bocca-mani-piedi. Comunque niente di preoccupante, non serve una terapia.
- Ok meglio, anche perché è appena uscita dalla scarlattina e a ogni somministrazione di antibiotico i vicini chiamavano i servizi sociali pensando che la stessimo seviziando.
- Già già... Però senta, già che c'è le tolga anche formaggi e Nutella. Vediamo se magari è una reazione a... ma che ha la bambina?
- Ehm... Emma.... amore buona... Emma no... no no no no....
- Ma che ha?!
- No è che.... sta per.... Ok, si tappi le orecchie.
- Cosa? Perch...




giovedì 16 febbraio 2017

Come convincere tua figlia a dormire nel suo letto

Emma ha sempre dormito nella sua cameretta da quando ha pochi mesi. Nei primi tempi la tenevamo con noi in camera per agevolare le poppate notturne, ma appena ha cominciato a dormire tutta la notte lo ha fatto da subito nella sua camera.

Beh, non TUTTA la notte. Da quando è piccola, Emma si sveglia verso le 5 del mattino e in uno stato di dormiveglia si trascina nel nostro lettone, dove rimane fino al risveglio. Un'abitudine che non abbiamo mai ostacolato fino a quando non ho scoperto di aspettare il fratellino.

Da quel momento mi sono resa conto che non potevamo condividere il lettone in 4, e che soprattutto i primi tempo il pupo si sarebbe svegliato più volte durante la notte, disturbando anche il sonno di Emma. La gnoma, insomma, avrebbe dovuto imparare a dormire tutta la notte nel suo letto prima dell'arrivo del fratellino.

Era importante cominciare a parlargliene da subito perché non volevo che attribuisse la "cacciata" all'arrivo del fratello, e cominciassero fin da subito gelosie e risentimenti.

lunedì 6 febbraio 2017

"Mamma ma anch'io dovrò morire?"

Ricordo come fosse ieri quando un giorno, in auto, chiesi a mio padre se anch'io fossi destinata a morire. Lui un po' imbarazzato mi rispose che se mi fossi comportata bene avrei vissuto anche per sempre. Tutta entusiasta, corsi a casa a raccontarlo a mia madre, che mi rese partecipe del cerchio della vita con un secco ma sincero "Ma va, tutti dobbiamo morire prima o poi".


Son traumi.

Tornando al presente, oggi sono passata con Emma attraverso il cimitero del paese, di ritorno dall'asilo. Ogni tanto a lei piace farci un giro, osservare le foto dei defunti e chiedermi come si chiamano. La mia anima gotica non si è mai opposta: lo trovo un modo per esorcizzare la paura della morte, per normalizzarla.

Oggi ci siamo imbattute nella tomba di un bambino di 5 anni. Lì per lì Emma non ha fatto domande, ma sulla via di casa ha voluto affrontare la cosa.

- Mamma perché c'era solo un bambino al cimitero?
- Beh perché di solito i bambini non muoiono, Emma. Si muore quando si è molto molto vecchi.
- E perché lui è morto?
- Forse era molto malato, non saprei.
- Mmmh... Senti mamma ma... anch'io dovrò morire?

Ho pensato se ripescare la versione di mio padre o sbatterle in faccia quella di mia madre, e ho tentennato. Mentre Emma mi ricordava che rimaneva in attesa di un mio cortese riscontro ("Mamma mi pare di aver parlato a voce alta... io mi sono sentita, tu non mi hai sentito per caso? Perché non rispondi?!") mi sono ricordata una terza versione, quella di mia nonna Teresa.

Mi è tornata in mente quella conversazione avuta nella sua cucina, a merenda. Io le avevo confessato di temere il momento in cui sarebbe morta e lei ridendo mi disse di essersi bellamente fracassata le balle della vita, e che a una certa età la morte non fa più così paura: "Anziché venire al mio funerale, quando accadrà, promettimi che passerai la sera in discoteca" (non l'ho fatto ovviamente - n.d.r.).

- Allora mamma? Morirò anch'io?
- Beh sì Emma, ma succederà quando sarai molto, molto vecchia. Avrai fatto un sacco di cose nella vita: avrai studiato, lavorato, viaggiato, avuto dei figli e persino dei nipotini. Sarai davvero davvero stanca di vivere e dirai "Sono distrutta, non ce la faccio più. Ho fatto tante cose: vorrei solo addormentarmi e riposare per sempre. Basta basta basta vita!".
- Mmmmh....
- .....
- Mamma?
- Sì?
- Ok a volte, soprattutto all'asilo, io DICO di essere molto stanca, ma mi basta sedermi un attimo e poi mi riprendo eh? Capito? Poi mi rialzo sempre. Anche a casa quando dico di non voler pulire la stanza: non sono COSÌ stanca, chiaro? Eh?

Me la vedo già a pensare "Oddio questa se mi siedo un secondo mi chiude in un sacco nero e chiama le pompe funebri".

Per ora la questione si è chiusa qui, ma sono sicura che era solo il primo round. E voi come avete spiegato la morte ai vostri figli? Avete consigli?

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