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venerdì 9 gennaio 2015

Conversazioni. Finalmente!

Aspettavo da tempo questo momento.

Sì i neonati son bellini, hanno la fronte morbida, vuoi mettere? Però diciamolo, rompono.

Poracci, non è nemmeno colpa loro. Giustamente hanno dei bisogni, all'inizio sono solo bisogni primari (ho fame, ho sete, ho sonno, ho mal di pancia) poi diventano sempre più complessi e articolati (ho voglia di compagnia, voglio risentire quella canzone appena passata alla radio, ho freddo alla caviglia destra, non è fame è voglia di qualcosa di buono, ecc.) e quel che è peggio è che non sono in grado di spiegarci a voce cosa vogliono. Perché non sanno parlare. E questo è frustrante, lo sa bene chi viaggia in paesi stranieri. E se i turisti gesticolano, i neonati piangono, perché è l'unico modo che hanno di esprimersi.


Poi arrivano i due anni e i piccoletti cominciano a provare a parlare. Per quanto vasto, però, il loro vocabolario si dimostra sempre insufficiente. Incomprensioni, pianti, urla, "chediavolovuoi", figuracce in pubblico e "machimelhafattofare" si sprecano, in questa fase.

Poi arrivano i 2 anni inoltrati e i 3 anni. E improvvisamente quei cosini dalla fronte ancora morbidosa cominciano a parlottare. "Mamma mi dai quello?" possono finalmente chiederti indicando un oggetto. "Mamma ho fame... no, non voio la banana voio il cioccolato" possono puntualizzare a merenda. "Mamma metti video di Gatto Puzzolone?" possono chiederti indicando il computer. Che poi non li si voglia/possa accontentare (come nel caso del cioccolato a merenda o la richiesta del video del Gatto Puzzolone mentre stai facendo una call su Skype col capo) è un'altra questione.

Io mi trovo ancora in quella fase in cui la gnoma è in grado di spiegare più o meno bene quello che vuole ma non è capace di capire le ragioni per cui le viene negato. Il "no" lo capisce bene ma quel "sono in call con il capo, lo stesso che ci fornisce i soldi grazie ai quali hai il computer e la connessione internet che ti permettono di vedere 20 volte al giorno il video del Gatto Puzzolone" non le è molto chiaro.

Ma fa niente, questa fase mi piace comunque un sacco. Perché ora con Emma mi faccio delle chiacchierate esilaranti.

Emma mi racconta che "papino va al lavoro a dare le patatine ai signori che hanno fame" (fa il rappresentante della San Carlo), mi riporta a modo suo le sue giornate all'asilo, corregge chi la chiama con qualche nomignolo specificando che lei si chiama Em-ma, e aggiunge pure il cognome (caso mai la si confondesse con la cantante), mi chiede quando mi decido ad andare a correre, si sveglia ogni sabato mattina gridando "Mamma papino andiamo al Mishi Mishi?" perché è diventata una fan dell'all-you-can-eat giapponese (anche se poi mangia solo riso alla cantonese e spaghetti di soia con verdure, che sono cinesi), ci chiede di andare a far visita ai nonni, ci racconta le trame dei suoi cartoni animati preferiti...

Il tutto a modo suo, con quel linguaggio colorato e fantasioso dei bambini, dove "bai" è il plurale di "bau" e indica un numero di cani uguale o superiore a 2, e dove "mamma dai sei felice!" significa "so che sei incazzata ma vedi di scazzarti in fretta".

Insomma uno spasso. Tranne quando cominci a desiderare un po' di silenzio e scopri che un bambino che ha appena imparato a parlare... non ha nessuna intenzione di smettere. Ma meglio far scorta di dialoghi adesso, in attesa di quell'unico "Normale" che mi risponderà tra qualche anno quando le chiederò com'è andata a scuola, prima di chiudersi la porta della cameretta alle spalle.

3 commenti:

  1. Ti capisco e ammetto di non vedere l'ora di approdare a questa fase! Qui siamo ancora (pupo di 16 mesi) a "Mamma, baba, pappa!" (Mamma voglio l'ACQUA e la PAPPA)...insomma, la situazione richiede per ora un notevole sforzo di fantasia!!! Però inizio a vedere la luce in fondo al tunnel. E poi quando gli chiedo se vuol qualcosa e mi risponde "TIIIII!!!!" io mi sciolgo!

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  2. ahahah hai descritto perfettamente quello che fa la mia duenne!! Preciso identico °_° lei mi chiede i video dei "miao" (leggi: le compilation "funny cats" in cui i gatti fanno cose buffe) e guarda caso è una golosona e mi chiede sempre cioccolata o caramelle...separati alla nascita :D ovviamente guai a negarglieli, inizia a urlare come una belva in gabbia (e lei è sempre stata la classica bimba pacioccona che "dove la metti sta"). Insomma, niente di che, solo i terrible twos amplificati qui dall'arrivo del fratellino (cocktail letale!).

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  3. Sì, e quando non hanno niente da dire...cantano!!! Aiutoooo!!!
    PS: io ero solita - anzi lo faccio tuttora - rispondere "solito"...quando lo faccio, la parte mammesca di me rabbrividisce pensando al futuro!

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