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lunedì 12 gennaio 2015

Una runner in più: cose che avrei voluto sapere prima di cominciare

Ok, oggi mi sento un pochino più runner del solito. Dopo un tristissimo esordio, due mesi fa, con una prima disastrosa corsetta da 800 metri scarsi a rischio infarto, ieri pomeriggio ho finalmente percorso i miei primi 10km tutti-d'un-fiato. Ok, ci ho messo un'ora e 6 minuti, un tempo non esattamente da runner ma per una come me si tratta di un traguardo inimmaginabile. Il prossimo step sarà eliminare quei 6 minuti, ma facciamo un passo alla volta (ecco magari un passo più veloce).

Comunque ieri, mentre correvo, tra un "oramuoro" e l'altro, sono riuscita a pensare anche a cosa mi sarebbe piaciuto sapere quando ho cominciato a correre (se non addirittura prima di cominciare). Tipo:
  • Ok, forse il sapore del sangue in bocca e la vista appannata non erano segnali positivi, ma quando ho percorso quei primi 800 metri, due mesi fa, non sapevo che la parte peggiore di una corsa è proprio l'inizio. Ero convinta che fosse il contrario: che si partisse freschi come rose, pettinati, truccati e con il fiato di un soprano per poi perdere fiato/forze/voglia mano mano, fino a stramazzare a terra con la lingua penzoloni. In realtà ho scoperto che, almeno nel mio caso, non è così. Il primo km è ancora terribile, quasi come quella prima volta. Ma dopo quello non mi aspetta morte certa. Ok, mi aspettano un altro paio di km non esattamente divertenti ma poi, verso il terzo passa tutto. E si comincia a fare sul serio. Nel mio caso ho dei piccoli step da superare: il primo km, appunto, il terzo e il quinto. E poi potrei andare avanti a correre come Forrest Gump per giorni (vabbè, magari ore...  mezzore... minuti). Se smetto è perché so che a casa mi aspettano, e pure con una certa impazienza (quando ci sono non mi caga nessuno, quando vado via passano corrieri, chiamano parenti, si ammalano figlie, cadono governi, muoiono papi e Marito ha improvvisamente un forte bisogno di consultarmi sul colore dei calzini da indossare per la serata).
  • La scarpe giuste sono l'unico investimento economico da fare. L'ho scoperto dopo una serie di uscite, provando un intenso dolore interno caviglie piuttosto sospetto, persino per una schiappa come me. Da brava web-cosa, mi sono subito affidata alla rete e ho scoperto che per correre non solo bisogna usare scarpe da running (e non semplici scarpe da ginnastica), ma anche e soprattutto scarpe adatte alla tua corsa/postura. Esistono soggetti neutri, pronatori, supinatori e multicolori (no, questi me li sono inventati), e relative scarpe. Mi sono accorta di avere delle scarpe da pronatrice, che mi correggevano cioè un "difetto" che non avevo (per una volta che non ho un difetto....). In pratica stavo rischiando un infortunio anche abbastanza serio. Mi è bastato cambiare scarpe e ta-daaaaa, niente più doloretti!
  • Ecco, a proposito di dolore. Quel lancinante dolore intercostale che compare durante le prime corse, prima o poi se ne va. Giuro, non ci credevo nemmeno io, avevo perso le speranze. Ma se ne va.
  • Se fa freddo, non hai un cazzo di voglia, ti senti pure poco bene, a casa ci sono un sacco di lavori da fare, sei stanca morta dopo 10 ore di lavoro, e ti stai sicuramente prendendo un virus.... è il momento di uscire. No, davvero. Non esiste un momento buono per correre. Quindi esci e basta.
  • Se si corre ascoltando la musica (i puristi preferiscono concentrarsi sul respiro ma il mio sembra ancora quello di un maniaco asmatico quindi penso che lo ignorerò ancora per un po'), la playlist è importante. Le canzoni scelte devono darti la carica... ma non troppo. Nel mio caso, quando parte "Don't stop me now" dei Queen rischio l'infarto perché parto in quarta e comincio a correre a una velocità che ancora non posso permettermi. Altro titolo da eliminare al più presto dalla mia playlist è "Let it go", sì, il brano cantato da Elsa in Frozen. Ci tengo enormemente perché parla di superare i propri limiti, di scappare per un po' dalla quotidianità, di dimostrare agli altri che non sei solo quello che pensano, ma sei e puoi fare molto di più. E che, se vuoi, puoi trasformare i tuoi difetti in virtù. Sono magretta e senza muscoli? Non mi sceglievate mai quando facevate le squadre a educazione fisica? E io corro, e pure senza zavorre, vuoi mettere? Comunque il problema di "Let it go" è che ogni volta che parte io comincio a piangere come una cogliona. E qui in paese mi conoscono. Quante figure demmerda...
  • Ecco a proposito di piagnistei, attacchi di rabbia, risate incontrollate... quando si corre ci si sente come in piena crisi premestruale. O come durante la gravidanza, o nel post parto. Avete presente no? Ecco. Quindi procuratevi un bel paio di occhiali da sole e una sciarpa con cui coprirvi parte del viso perché durante una corsa si tirano fuori tutte le emozioni immagazzinate e tenute da parte "per momenti migliori" o "per quando avrò tempo di piangere/ridere/arrabbiarmi/riflettere/amare/detestare". Se poi correte in un piccolo paesello in cui conoscete quasi tutti, optate per il passamontagna o le mamme davanti all'asilo cominceranno ad evitare "la pazza che fa jogging piangendo e urlando LET IT GOOOOOOOO".
  • Una volta che si entra nel fantastico mondo del running, accessori, gingilli tecnologici e abbigliamento tecnico cominceranno a comparire con insistenza negli spazi pubblicitari di qualunque sito/social network visiterete. E vi sarà molto difficile non cedere a certe tentazioni e spendere più in calzini da running che in borse. E il vostro sogno nel cassetto non sarà l'ultimo bracciale di Tiffany ma il TomTom Runner con cardiofrequenzimetro integrato (SLURP).
  • Sul web è pieno di siti/blog/forum dedicati alla corsa, ma saranno le pagine e i gruppi Facebook a fregarvi. O a cambiarvi la vita. Io mi sono iscritta a Runningformummies, un gruppo "per le mamme che corrono, non solo dietro ai figli" creato da Silvia Sacchetti, quella di www.unamammaimperfetta.it. Qui ho trovato altre donne, mamme, appassionate di running che si incitano a vicenda, condividendo gioie, dolori e risultati. I miei primi 10km consecutivi li ho corsi solo pensando che avrei voluto renderle orgogliose di me e sognando il momento in cui avrei condiviso con loro la schermata della mia app per la corsa con quel bel "10" in primo piano. Ho ricevuto Mi Piace e pacche sulle spalle 2.0. come se piovesse. Perché tra le mamme iscritte al gruppo ci sono supereroe che macinano km come carni per il ragù (e io non so fare manco quello) ma il "Brava" a ogni risultato di schiappe come me arriva sempre! Lo step sociale successivo sarebbe correre in compagnia ma nel mio caso è quasi impossibile perché non sarei in grado di condividere altro che un continuo "puff pant" con i miei eventuali compagni di corsa. Quando mi sarò fatta il fiato forse ci penserò.
  • Il riposo è parte integrante dell'allenamento. L'ho scoperto con l'esperienza, provando a fare la sborona e correre per due giorni di seguito. Naaa. Il giorno di riposo ci vuole, ho trovato conferma poi su siti/blog specializzati. Quindi vedete? Avete anche la scusa per passare un pomeriggio spiaggiate come balene sul divano con la ferma consapevolezza che, in realtà, vi state allenando.
  • E ora quello che vi state tutti chiedendo... Sì ma alla fine qualche kg lo si perde o no?! Beh no, non all'inizio almeno. Anzi, c'è chi tende a mettere su subito massa magra e quindi kg (ma di quelli buoni eh?). E poi c'è l'altra faccia della medaglia: lo sport fa venire fame e fa passare i sensi di colpa. Quindi inevitabilmente si mangia di più. Comunque dicono (dicono) che dopo un paio di mesetti i kg comincino a calare, e con essi anche le taglie. Ma a parte il fatto che per me non sarebbe una cosa auspicabile, davvero non vi so dire se sia vero. 
Insomma, come avrete visto non ho nulla (o almeno nulla di nuovo) da insegnarvi. Ma d'altra parte questo blog non parla di running no? 
Ok ok prima che lo scriviate nei commenti vi anticipo: questo blog parla di maternità e anche su questo argomento non ho proprio niente da insegnare. Però come, contro ogni aspettativa, sono riuscita a diventare una buona madre... madre decente... insomma, se la Gnoma è riuscita a sopravvivere fino a ora, magari posso anche imparare a correre e condividere con voi i miei piccoli traguardi no? Se non altro avrete un ulteriore motivo per ridere di me con me.

9 commenti:

  1. Invece io, che di seguo anche su runningformammies e che faccio parte delle runner un po' schippe, ti dico che questo post è meraviglioso!! Ed è tutto vero!
    Anche io ne avevo scritto uno sulla corsa non molto tempo fa, forse perché dopo un po' correre diventa una droga, però buona! Continua così (sia a scrivere che a correre, eh!)!

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  2. Dimenticavo: Io i kg li ho persi dopo qualche mese e poi pure recuperati, perché la fame e' tanta, però la taglia persa, anche quella dopo 4/5 mesi, non è tornata...yeah!!!!

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  3. Ma noi siamo orgoglioNe anche di quei tuoi primi 800 metri! sappilo!

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    1. Diciamo che l'importante è alzarsi dal divano dai :-D

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  4. Mi hai quasi fatto venire voglia di correre...ok, passata...meno male!
    Baci da BG

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  5. confermo tutto, soprattutto la crisi del primo km (che a me dopo 1 anno ancora non passa).
    Però io appunto dopo 1 anno di kg non ne ho perso manco mezzo, ovvero se l'ho perso poi l'ho recuperato.
    Ma persevero.
    E complimenti per i tuoi 10km, perchè io in un anno ancora non ci sono arrivata.
    @MammaAvvocato, vedi che son moooooooolto più schiappa di te ;)

    p.s. anche io ti seguo anche su R4M!

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    1. Uff, speravo che dopo un po' la crisi del primo se ne andasse.... Ok, buono a sapersi!

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