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mercoledì 24 aprile 2013

Una promessa è una promessa, idiota!

Niente, è che ieri ho rischiato di brutto di dare un fratellino a Emma. Rapporti non protetti? Ma no quanto siete antichi: oggi i bambini si fanno su Twitter! Ok mi spiego.

Ieri sera sono stata invitata alla presentazione dei passeggini Bugaboo. Vi avevo già parlato del mio concetto di passeggino perfetto e, in effetti quelli visti ieri ci si avvicinavano parecchio (anche se ahimè non ho visto traccia di barriere insonorizzanti, diffusori di sonniferi e specchietti retrovisori per la mamma con segnalatore acustico di rigurgiti sulla camicia, accessori che a mio avviso dovrebbero essere di serie su tutti i passeggini che si rispettino).

Comunque. I trabiccoli in questione erano quanto di più figherrimo si possa immaginare anche perché la linea presentata era ispirata a delle opere di Andy Warhol, quindi che ve lo dico a fa'. 

Da brava blogger sempre sul pezzo ho prontamente immortalato quelle piccole opere d'arte con il mio telefonino, le ho instagrammate quanto basta e le ho pubblicate su Twitter con tanto di commento simpatia-portami-via: 
No vabbè se me lo regalate giuro che faccio un altro figlio (cesareo programmato).
E ancora, postando la foto di un passeggino gemellare:
Se invece mi regalate questo faccio 2 gemelli. Se non riesco a fare la doppietta nell'altra culla metto la borsa, no problem.
Peccato che poco dopo, mentre mi gustavo una lasagnetta al buffet facendo pensieri da madre degenere ("diochebello mangiare senza la gnoma che sputacchia, tenta di lanciarsi giù dal seggiolone e apre la bocca solo se le faccio vedere per 7 volte consecutive la sigla di Un Medico in Famiglia sul telefonino") un annuncio mi ha gelato il sangue.

"Buonasera signori, avete presente il bigliettino che vi abbiamo fatto firmare all'accredito? Ora ne pescheremo uno a caso e il fortunato vincitore si porterà a casa uno dei nostri meravigliosi passeggini!".

I tweet di poco prima mi tornano in mente: "se me lo regalate giuro che faccio un altro figlio". E si sa, una promessa fatta su Twitter è come un matrimonio a Las Vegas: tristissima ma legalmente valida.

Mentre una signorina ravanava con le dita in un cesto alla ricerca del bigliettino vincente, la mia gravidanza mi è passata davanti agli occhi in un lampo.

"E il fortunato vincitore è...."

La nausee. Le mattinate abbracciata alla tazza del cesso. La stanchezza. Le analisi del sangue. La pancia che cresce. La sciatica. Le coliche renali. Le caviglie scomparse. Lo stress. La paura del parto. L'insonnia gravidica. Il beverone dell'esame per la glicemia. Le analisi. I centinaia di euro spesi per gli esami. La spossatezza. Il pancione enorme. Il travaglio. Le spinte. Il parto. L'ostetrica stronza. I punti. Occazzo i punti... i punti... i punt...

"... la signorina Vattelapesca! Complimenti signorina, ha vinto uno dei nostri passeggini!"

Ommioddio grazie. Non ho vinto. Non so chi devo ringraziare per questo ma grazie grazie grazie. Mai stata così felice di non aver vinto il passeggino dei sogni. 

Madredegenere.


3 commenti:

  1. il bugaboo... ma costa un botto! comunque salva per un pelo!

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  2. Non ho capito: i bambini si fanno su twitter e il parto alla vecchia maniera? Se pago una differenza non si potrebbe fare il contrario? No, lo dico per te, ovviamente...
    Nonna P.

    RispondiElimina

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