Giorno di prigionia numero 55, scriverebbe la gnoma (vedi post tratto dal suo diario segreto). Occhi a palla, un colorito che manco il buon Edward Cullen di Twilight, mi accingo ad affrontare una bella giornata (si fa per dire, fuori piove) di lavoro con circa 35 minuti non consecutivi di sonno alle spalle. Lei piagnucola, si contorce, fa quello che sa fare meglio (la cacca) e si accinge ad affrontare una bella giornata (si fa sempre per dire) di sonno. Ma vaff...
Nella foto principale la gnoma verso le due del mattino, perfettamente sveglia e pimpante dopo due ore di vani tentativi da parte nostra di spiegarle che era l'ora della nanna. A quell'ora io e Marito di solito siamo assonnati e stanchi, sì, ma ancora follemente innamorati del nostro patracchino (come chiamiamo la gnoma tra noi). Luce accesa, tante coccole, latte a litri e addirittura cellulare alla mano per immortalarla nel suo splendido pigiamino senza-piedi (la pediatra ci ha raccomandato di lasciarle i piedini liberi di notte, così può scalciare quanto vuole).
Nella foto qui accanto, invece, Emma alle 7 del mattino. Stessa storia, stesso posto, stessa gnoma, cinque ore dopo. La luce è spenta (passare tutta la nottata, anche se insonne, con la luce accesa farebbe impazzire anche il genitore più paziente), le coccole hanno lasciato il posto a leggeri sballottamenti con supplica ("Ci dici cosa diavolo vuoi?!"), il latte scarseggia. Ma lei è sempre lì, sveglia e pimpante più che mai.
Questa notte (notte?! hahahaha!) si è addormentata alle 8.00. O meglio. Marito ha deciso di alzarsi a quell'ora e di andare a fare colazione portandola con sé in sala, mentre io mi sono goduta qualche minuto di sonno. Poi Marito ha cominciato a lavorare, e dato che chi vende al telefono per qualche ragione a me incomprensibile lo fa urlando come se il cliente si trovasse in Cina, e che lo studio di Marito si trova esattamente di fianco alla camera da letto... dalla sua prima telefonata in poi ho solo tentato di dormire, senza riuscirci. Chi mi invita caldamente a farmi una pennica durante il giorno (quando la gnoma dorme) per recuperare le notti insonni evidentemente non ha mai sentito Marito parlare con qualcuno al cellulare.
Tanta tanta tanta solidarietà! E un consiglio: prova a fasciarla stretta stretta, proprio come un pacchetto, con le mani sull'ombelico e le gambe rattrappite. E poi mettile attorno qualcosa: se hai il cuscino da allattamento puoi metterlo tutto intorno, oppure un asciugamano arrotolato, insomma, deve stare dentro una ciambella, al posto del buco.
RispondiEliminaMi è stato consigliato e... funziona. Testato nelle ultime due notti: "Robino" è molto più tranquillo, dorme nel lettino (miracolo! Fino a due giorni fa lo tenevamo nel lettone, altrimenti si svegliava urlando appena posato giù) si sveglia (alle 4 e alle 6) senza urla isteriche ma con piccoli borbottii e poi, miracolo, si riaddormenta dopo aver mangiato (lo tengo nella fascia anche quando lo attacco alla tetta). Insomma, nei primi due giorni di sperimentazione questo metodo funziona... non voglio cantar vittoria troppo presto, ma intanto te lo consiglio, così magari allarghiamo la sperimentazione ad un altro rompiscatole notturno.