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lunedì 29 luglio 2013

Toh una tromba d'aria... faccio un tè

E' il 29 luglio ma io lavoro come se non ci fosse un domani, inconsapevole che il domani, in effetti, è abbastanza a rischio. China sulla scrivania, con la testa che pulsa, mi lascio cullare dal rumore della pioggia sui vetri. Rumore che si fa sempre più insistente e prepotente. Mi volto verso la portafinestra. Toh, i nostri bidoni della spazzatura (pieni) che volano verso l'ignoto. Riporto lo sguardo sullo schermo del portatile. Poi ci ripenso. I nostri bidoni della spazzatura che volano verso l'ignoto. Non è normale. 
Con uno scatto felino mi fiondo verso la finestra. Fuori, uno spettacolo sovrannaturale. Nel cielo, a qualche centinaio di metri da me, una tromba d'aria si avvicina minacciosa, con tanto di oggetti non identificati che roteano all'impazzata in aria, pronti a schiantarsi su qualcosa/qualcuno. 

Corro in sala per avvertire Marito. Nel frattempo i vetri cominciano a vibrare, le persiane a sbattere. Varco la porta del salotto e trovo uno spettacolo ancor più spaventoso. La tromba d'aria dev'essere già passata di qui, penso atterrita. Poi ricordo: Marito e la Gnoma hanno passato un'oretta da soli nel pomeriggio. 

Mi imbatto in Marito, intento a chiudere le finestre della cucina. "Ma hai visto?" gli chiedo. "Sì piove" fa lui tranquillo. "Ma che piove, vieni fuori a vedere!" rispondo, spingendolo sul balcone. Fuori sembra sia arrivata la fine del mondo. "Guarda quella cosa là... è una tromba d'aria, capisci? Una tromba d'aria! E sta venendo qui!!!" esclamo in preda a un leggero panico. "Ah-ha. Carina. Faccio un tè caldo allora" risponde lui, pacato. "Un tè caldo?!" chiedo incredula. "Sì beh, c'è brutto tempo, quindi bisogna farsi un tè caldo" risponde, come se fosse la cosa più logica del mondo. In questo Marito è molto english: ogni problema si risolve con il tè (dopo le 20.00 con una tisana).

Mentre Marito sceglie il gusto della bevanda-salva-tutto dall'apposita scatola, io mi occupo di chiudere persiane e finestre. Incredula e terrorizzata, mi intrattengo un po' in balcone. Il fascino della tragedia, il fascino dell'Apocalisse, il fascino delle tegole che volteggiano nell'aria, dei camini piegati, dei vicini che urlano, delle sirene dei pompieri che suonano. Questa curiosità prima o poi mi ucciderà penso, chiudendo anche l'ultima persiana.

Con le finestre serrate in casa comincia a far caldo. Sudata, osservo Marito mentre sorseggia il suo tè alla vaniglia. Chiama mia madre: "Tutto bene? Hai chiuso tutto? Gatta è lì con voi vero?". "Cazzo Gatta!", penso mentre la rassicuro che è tutto sotto controllo. Naturalmente il budinoso felino si è ben guardato dall'uscire in balcone con la fine del mondo alle porte, e sonnecchia mollemente su una scatola. Anche la Gnoma è a nanna, incurante della tragedia che si sta consumando a pochi metri da lei.

Lascio un ultimo messaggio su Facebook non particolarmente ispirato e ricomincio a lavorare, collegandomi all'Ansa per rimanere aggiornata. Dopo un po' tutto si quieta, e dell'Apocalisse rimane solo qualche tegola dispersa, qualche camino piegato, qualche vicino terrorizzato, un paio di alberi caduti e una tazza di tè da lavare.


3 commenti:

  1. Bella l'immagine del bidone della spazzatura che si libra nell'alto dei cieli, ma... dentro c'erano i pannolini della Gnoma????? e dove sarà atterrato? La tragedia nella tragedia!
    Nonna P.

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    Risposte
    1. In realtà è andato a schiantarsi sul nostro condizionatore, per fortuna. Se cadeva nel giardino dei vicini (in vacanza fino a fine agosto) erano cazzi.

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  2. Budinoso felino.... ahahahahahah

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