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mercoledì 25 settembre 2013

No Gnoma, non puoi farmi questo!


Ho sopportato di tutto in questi ultimi 19 (+9) mesi della mia vita, di tutto. Ho superato grandi prove come quella del parto, quella delle notti insonni, quella della svomitazzata sul vestito da damigella e quella della corsa al pronto soccorso, ma questa non me la dovevi fare. 
Ti piace il nido, ti piace da morire! Ti ci diverti come una matta, ti ci fai gli amici e pure gli amanti, riusciamo a stento a portarti via quando è ora di tornare a casa, ma oggi hai deciso che, dato che per una volta ti ci aveva accompagnato mammà, quest'ultima meritava di soffrire.

E così, quando è stato il momento di lasciarti tra le braccia dell'educatrice (sì, la stessa che saluti mandandole bacini prima di tornare a casa), hai deciso di avvinghiarti a me come un koala e di urlare (ma senza voce, dato che in questi giorni sei pure afona, tanto per suscitare ancora più pena nel prossimo) guardandomi come se ti stessi abbandonando per sempre. E più la ragazza tirava e più tu mi stringevi forte e nascondevi il testolino sotto al mio collo. Lei tirava, tu stringevi e io morivo. Lei tirava, tu stringevi e io morivo.

E sei la stessa che mi tira un cartone se provo a sbaciucchiarla, la stessa che tenta il suicidio buttandosi nel vuoto ogni volta che cerco di tenerla in braccio. Insomma, sei la Gnoma. Perché fingerti una bambina normale, una di quelle che vogliono tanto bene alla mamma e che non si staccherebbero dalla sua gonnella manco a randellate? Perché? Non ti crede nessuno, lo sai questo?

Comunque domani ti ci porta papino, al nido. Il mio cuore, già provato dalla consapevolezza che questa sarà l'ultima stagione di Dexter, non può reggere a ulteriori strazi. 

1 commento:

  1. vendetta, tremenda vendetta...UN ANNO mi hai fatto passare così!
    Grazie Emma.
    Nonna P.

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