Se la gnoma sapesse dire qualcosa di diverso da sci e no quando le si pone una domanda, alla richiesta "e tu cosa vuoi per Natale?" risponderebbe sicuramente "Babbo Natale". Sì perché la gnoma adora Babbo Natale. Non sa chi sia, cosa faccia e come si guadagni da vivere ma ne è certa: lui, dopo papino, il nonno e lo zio, è sicuramente l'uomo della sua vita.
Lo so perché ogni volta che giriamo per strade e centri commerciali e ci imbattiamo in un'immagine/pupazzo del suddetto vecchio, Emma dà di matto. Si avvicina, lo bacia e comincia a ballare con tanto di ditini alzati stile Febbre del Sabato Sera.
E così Marito si è fatto intenerire e ha deciso di comprarle un Babbo Natale gonfiabile con tanto di luce interna da sistemare accanto al mio adorato Albero, quello stesso Albero che ho addobbato con amore con decorazioni home-made bianche e blu, create e ritagliate durante le mie nottate libere, immaginandomi un risultato fine, elegante, essenziale e di buon gusto. A sapere che accanto alle mie decorazioni avrebbero piazzato un'oscenità come quella mi sarei limitata a comprare le solite palline di plastica dai cinesi. Vabbè.
Inutile dirvi che la gioia della gnoma ha raggiunto livelli inimmaginabili. Affascinata dal suo nuovo amico, Emma ha passato un'intera serata a parlarci in lingua emmica frapponendo tra una chiacchiera e l'altra qualche bacio a stampo.
Peccato che nessuno ti venda Babbo Natale a 9,90 euro. A quel prezzo trovi le ciofecate, e di ciofecata si trattava. Appena tirato fuori dalla scatola, il pupazzo si è subito presentato di foro dotato. Inutile applicare nastro adesivo, cicche mangiucchiate o tonnellate di silicone. Un buco è un buco, anche a Natale. Il povero Babbo è durato una serata appena: quando la gnoma è andata a dormire, io e Marito ne abbiamo dovuto constatare il decesso.
Naturalmente Marito si è ben guardato dal tenere lo scontrino per qualsiasi evenienza, e così oggi dovremo comprare un Babbo Natale nuovo. Sì perché la gnoma non si è certo dimenticata di lui: stamattina, appena sveglia, si è fiondata sotto l'albero e ha cominciato a indicare con insistenza il punto in cui, solo poche ore prima, giaceva il cadavere dell'amato. In lingua emmica, la gnoma ci ha chiesto più volte dove fosse finito e noi abbiamo cercato di spiegarle che anche Babbo Natale fa la nanna, ma che poi la sera torna a trovare i bambini. Lei non era affatto convinta e ogni volta che mi distraevo la beccavo carponi a cercare sotto i rami dell'albero il suo grasso amichetto. Una pena che non vi dico.
E niente, più tardi Marito si recherà gnomo-munito dal Brico e acquisterà un Babbo Natale nuovo, da gonfiarsi preferibilmente davanti agli occhi della cassiera per evitare nuove brutte sorprese.
Come si dice... morto un Babbo Natale se ne fa un altro.
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