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lunedì 16 dicembre 2013

Un sabato tra le palle


- Oh Simo ho trovato un posto fantastico per sabato! La bimba si divertirà un sacco!
- Cioè?
- Il villaggio di Natale Flover di Bussolengo! E' tutto al coperto ed è una specie di parco tematico per bambini con Babbo Natale, grotte, casette di marzapane.... lei ne sarà entusiasta!

Bene, mi dico, finalmente una bella idea da parte di Marito. Da quando ha cominciato a far freddo non ci siamo dedicati molto ad attività ricreative per bambini, ed è ora di regalare alla gnoma una giornata tuuuutta sua!

Questo quello che ho pensato mentre mi organizzavo col lavoro per tenermi il sabato completamente libero. Questo quello che ho pensato quando mi sono svegliata presto e ho tirato giù dal letto una gnoma assonnata di sabato mattina. Questo quello che ho pensato quando abbiamo fatto un pieno alla macchina e ho scoperto che pure il GPL comincia ad aumentare. Questo quello che ho pensato quando mi sono sorbita 100 e passa km per arrivare lì. 

Questo quello che ho smesso di pensare quando siamo entrati nel cosiddetto Villaggio di Natale Flover. Che altro non è se non un ENORME negozio di decorazioni natalizie con tanto di percorso obbligatorio (tipo Ikea per intenderci), centinaia di persone e migliaia, ma che dico milioni di.... palle! Palline in plastica, palline in vetro, palline decorate, palline sbarluccicanti, palline che la gnoma, ovviamente, non poteva toccare.

Insomma il Villaggio di Natale è TUTTO fuorché un posto per bambini. A parte il fatto che alla fine del percorso c'è un signore vestito da Babbo Natale che posava, completamente muto, insieme ai bambini per una veloce foto (a pagamento). Una specie di contentino per quelli che sono riusciti a non rompere le palle (in tutti i sensi) durante il lungo percorso obbligatorio. 

La povera gnoma è rimasta saldamente legata al passeggino per tutto il tempo e nonostante questo è quasi riuscita a buttar giù un paio di scaffali di palle in vetro (tappa è tappa, ma è incredibile quanto riesca ad allungare le braccine quando vuole). Per fortuna, PER FORTUNA che Emma ancora non capisce del tutto quello che diciamo, e che tutti i discorsi che le abbiamo fatto nei giorni precedenti alla gita ("Vedrai dove ti portiamo sabato... andiamo a conoscere Babbo Natale... ti portiamo in un posto bellissimo dove potrai correre e giocare con altri bimbi e conoscere i tuoi colleghi gnomi... e bla bla bla") le sono entrati da una parte e usciti dall'altra.

Fatto sta che la poveretta è stata tirata giù dal letto di sabato mattina, ficcata in un'auto per un'ora solo per essere.... legata come un salame nel passeggino e costretta a fare un percorso obbligato in cui non ha visto niente se non gli orli dei giacconi delle centinaia di persone che la circondavano. 

E niente, per consolarla e consolarci ci siamo fiondati in un ristorante cinese scrauso (no è che noi li cerchiamo proprio così, squallidi e tristi, perché sono quelli in cui si mangia meglio e in cui non c'è nessuno che la gnoma possa disturbare) e ci siamo goduti una passeggiata sul lago. a Lazise. E tra gli incontri con cigni e paperette e una sosta in un bel parco giochi, la gnoma alla fine si è divertita un sacco, e noi ci siamo sentiti un po' meno in colpa. Ma solo un pochino.



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