Quando mi chiedono di dove sono io sto sul vago, proclamandomi milanese. In fondo persino gli abitanti del paese che confina con il nostro sono ignari dell'esistenza del buco posticino in cui vivo. In realtà conosco meglio la metropolitana di Parigi rispetto a quella di Milano (dove diavolo si cambia per la gialla?!) e dopo anni di avanti-indietro, perché a Milano ci ho fatto asilo, elementari, medie, laurea breve, laurea specialistica, uno stage e un paio d'anni di lavoro, ancora non conosco altre vie al di fuori di corso Vittorio Emanuele.
Per dire. Solo di recente, grazie a Marito e a internet, ho scoperto che in zona Castello c'è un bellissimo - anche se minuscolo - acquario. Niente a che vedere con quello di San Sebastian o di Genova, ovviamente, ma, udite udite... è gratis. E quindi perché no?
Inutile dire che la Gnoma lo adora: appena entriamo comincia a gridare "PESCIIIIIIII" e a correre da una vasca all'altra trafelata. L'intera struttura è grande come casa mia ma per girarla ci mettiamo mezzora perché la Gnoma mi si sofferma su ogni vasca con attenzione, ricordandosi puntualmente che quella precedente aveva qualcosa che non la convinceva e costringendoci a tornare indietro.
Ecco qualche foto della nostra ultima gita all'Acquario di Milano.
P.S. vicino c'è il parco non-ricordo-come-si-chiama (lo vedete?) che pullula di bancarelle di frittelle e zucchero filato, e direi che con questo ho detto tutto.
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La gnoma che ancora non ha capito dove stiamo andando e, di default, disapprova. |
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Uno dei mostri più cattivi e temuti della storia. Nell'acquario, invece, uno squaletto. |
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Mamma guarda, un pesce! |
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Gnoma e Papino |
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Eccerto, ai pesci i baci glieli dai! |
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La faccia che la Gnoma sceglie per le foto di rito. |
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La vera faccia della Gnoma. |
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