L'idea era: dato che nei giorni scorsi abbiamo scalato montagne e stressato la gnoma (nonché le nostre ginocchia), perché non farci una comoda passeggiata in piano, seguendo una pista ciclabile che permette, tra le altre cose, di usare il passeggino? E così, caricato il solito zaino e legata la gnoma al suo mezzo, ci siamo avventurati lungo un meraviglioso percorso ciclabile che partiva giusto giusto davanti all'albergo.
|
La gita comincia nel migliore dei modi: gnoma dormiente, luoghi ameni, clima fresco |
|
La strada si addentra in splendide aree boschive: goduria! |
|
Perfino le caprette ci fanno "ciao" |
|
E la gnoma, come in una bella favola, riposa tranquilla... |
|
E poi BUM, la gnoma si desta con "quella faccia" |
|
E poi BUM: scopriamo che più di 9 km a piedi son troppi anche in piano e ci fermiamo ad attendere un bus... |
|
Ho rimirato questo paesaggio per mezzora, aspettando quel maledetto autobus..... Bello eh? Però dopo un pò... |
|
Finalmente il bus arriva, ma la gnoma è già nervosa |
|
Una tappa obbligatoria in tutti i nostri viaggi: il supermercato. Noi i souvenir li prendiamo sempre lì! |
|
La gnoma continua a fare "quella faccia"... |
|
... che ben presto si trasforma ne "La Faccia", quella da "ora ve la faccio pagare"! |
|
Davanti alla pasticceria che puntavamo da giorni, la gnoma non si decide a fare le nanne. |
|
Proviamo a entrare lo stesso e ordiniamo due gustosissimi dolcetti che però... |
|
... siamo costretti a ingurgitare in due morsi due: la gnoma dà di matto e siamo costretti a scappare. |
Esatto. La piccoletta ha deciso che era ora, ed è scoppiata in un pianto inconsolabile della durata di un'ora. Intera. Senza soste se non per respirare. Siamo letteralmente fuggiti dall'elegante pasticceria e ci siamo fiondati alla fermata dell'autobus per tornare in albergo (l'idea di rifarci il tragitto a piedi era impensabile). Ovviamente il bus sembrava non arrivare mai. La gente, per strada, ci guardava come se stessimo sgozzando nostra figlia e lei non accennava a calmarsi. Le abbiamo provate tutte: dalle coccole ai sobbalzi, dai "cucù-baaaaa" alle minacce di abbandono, dalla supplica alla preghiera. Niente. Lei strillava, e strillava, e strillava. L'autobus è alfine arrivato e lei ha urlato come una pazza per tutto il tragitto. Per. Tutto. Il. Tragitto. La gente ci guardava come due assassini, l'autista premeva sull'acceleratore come un pilota di Formula 1 e alla nostra fermata un signore si è addirittura offerto di portarci giù il passeggino per agevolare le nostre (complicatissime) manovre di discesa dal bestione. Il bus è ripartito sgommando, lasciandoci distrutti davanti all'albergo. Manco a dirlo, una volta in stanza la gnoma si è addormentata.
Ah, la bastarda si è anche beccata un nuovo giochino in regalo, comprato per disperazione in un negozio nel tentativo di distrarla. Lo odia a morte: se non cerca di morderlo lo prende a calci con una violenza che poco si addice a una gentildonna. Tra l'altro l'aggeggio è pieno di sonaglini e parti rumorose, quindi anche se la gnoma smette un attimo di piangere per giocarci fa comunque un baccano bestiale.
Ah, ah e io che pensavo di essere l'unica a prendere i souvenir nei supermercati:)))
RispondiEliminaMi rassicura molto il fatto che siate coscienti che la gnoma é satana!
RispondiElimina