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lunedì 2 aprile 2012

Diario di una Gnoma: un sabato al lago

Giorno di prigionia numero 51

Caro diario,
prendo possesso del computer di Quella per raccontarti la mia giornata di sabato. Tutto è cominciato verso le 10 del mattino, quando i miei, spinti da un immotivato entusiasmo, hanno deciso di rifarmi il guardaroba allo spaccio della Chicco (morti di fame... comprano i miei vestiti allo spaccio però poi vanno in giro con l'iPhone, i bastardi).

Io nell'odiato ovetto
Costretta a mangiare di fretta, infilata in una stupida tutina di seconda mano "da battaglia" e legata come un salame sull'odiato ovetto, sono stata caricata in macchina senza tante cerimonie. Papino, che io amo con tutto il cuore (da grande me lo sposo, giuro), ha avuto la brillante idea di disobbedire al navigatore ed evitare l'autostrada, allungando la strada di quei 40 minuti necessari a farmi girare le palle. Così, a pochi km dall'arrivo, ho decido di farmi sentire, obbligando Quella a sedersi sul sedile posteriore (cosa che lei odia) per calmarmi. Arrivati allo spaccio ho osservato con disgusto i miei che si tuffavano in enormi cesti pieni di tutine e vestitini alla ricerca di qualche occasione. Che cosa triste. Alla fine devo cambiare l'intero guardaroba solamente una volta al mese... Mah.

Comunque. Dato che Dio perdona ma la Gnoma no, ho deciso di fargliela pagare. Nel parcheggio dell'outlet ho dato fuori di matto, costringendo Quella a fare l'unica cosa per cui ancora le permetto di vivere: allattarmi.

Finita la pappa, ahimè, sono crollata e mi sono ritrovata qualche tempo dopo in un baretto sfigato. I miei, incazzati neri per aver scelto l'unico bar del paese (Bosisio Parini) che non faceva niente da mangiare a parte striminziti toast, chiedevano indicazioni per il battello che fa il giro del lago di Pusiano. Sono crollata di nuovo per poi svegliarmi di soprassalto al "Nooooo" del papi alla vista del cartello che indicava l'inizio della stagione del battello per il giorno dopo. Ha-ha.

Io e Papino bello
Io con Quella
I miei però non si sono dati per vinti: erano decisi a passare un bel sabato all'aria aperta. E così è cominciata una lunga passeggiata sulle rive del lago di Pusiano. Una noia mortale, un caldo allucinante, il sole in faccia, quei due idioti che non facevano che prendermi in braccio e fotografarsi a vicenda (ma tranquillo, caro diario, ho fatto le facce più brutte che ho potuto in tutte le foto, soprattutto quando ero in braccio a Quella). Ci ho pensato parecchio a come rovinar loro quell'idilliaco momento famigliare, e alla fine ci sono arrivata: mi sono cagata addosso fino alle ascelle. Peccato che i miei non l'abbiano presa tanto male. Su suggerimento di Quella (bastarda) hanno tirato fuori dalla Sacra Borsa della Gnoma un comodissimo set per il cambio e mi hanno lasciata a chiappe per aria in mezzo all'erba, cambiandomi il pannolino davanti a tutti! Questa me la pagano, giuro.

Il papino mi cambia in mezzo al prato mentre Quella se la ride (bastarda)

Dopo l'ennesima umiliazione della giornata sono nuovamente crollata nel sonno, risvegliandomi in un centro commerciale dove Papino e Quella avevano deciso di fare un po' di shopping e fare merenda. E qui ho avuto una brillante idea: perché non provare a farli mollare? 

Io col Papino
In un negozio di vestiti low-cost (e te pareva) ho seguito Papino nell'area uomo, facendo alle commesse più gnocche i sorrisi più adorabili che mi riuscivano. Una c'è cascata, e ha fermato Papino per fargli i soliti complimenti di rito e rimirare il mio bel faccino. Poi, come avevo previsto, Papino ha passato il testimone a Quella per andare a provarsi un paio di jeans, e mi sono ritrovata nel reparto donna insieme a lei (che nel frattempo comprava le cose più aderenti che trovava, tutta contenta per la sua linea ritrovata... sfacciata, puah!). Ed ecco arrivare da lontano la commessa gnocca di prima. Inutile dire che ho sfoderato un sorriso che, se li avessi avuti, sarebbe stato a 32 denti. La cretina ci è cascata in pieno, si è avvicinata e ha detto "Ma ciao Emma!". Quella ha guardato la commessa con un enorme punto di domanda stampato in fronte, chiedendosi come diavolo facesse un'estranea a conoscere il mio nome. La commessa, come da copione, le ha confessato di avermi già conosciuto nel reparto uomo, quando mi trovavo insieme a Papino. Prima parte del piano andata, missione compiuta, mi dicevo orgogliosa. 

Una volta fuori dal negozio i miei si sono riuniti e Quella, come avevo previsto, ha messo alla prova Papino buttandogli lì un casuale "Sai che Emma con me ha fatto conquiste come al solito? Ci hanno fermato per farle i complimenti...". A quel punto non mi restava che pregare che Papino rispondesse facendo spallucce e non accennasse al suo incontro, il che avrebbe fatto alquanto incazzare Quella e, magari, avrebbe portato a un bel bisticcio. Quel coglione di Papino invece ha fatto l'onesto, e ha risposto "Sì sì anche con me, hanno fermato anche me come al solito!". Sei bello ma scemo tanto, eh? 

tanto è me che ama...
Delusa dall'ennesimo fallimento, mi sono vendicata al solito modo, pretendendo la tetta in una situazione disagevole, cosa che Quella detesta. E tanto per punire la stupidità del Papino, ho deciso di farlo proprio mentre stavamo tornando a casa per vedere la partita del Milan. Peccato che i miei abbiano comunque risolto la cosa chiudendosi in auto, costringendomi a ingurgitare la mia dose di latte in fretta e furia e staccandomi a forza dopo qualche minuto: sono arrivati a casa giusto in tempo per la partita.

Inutile dire che il mio sabato non è finito qui. Già perché Quella, non contenta di avermi rovinato la giornata, ha anche deciso di farmi passare la serata lontana dal mio Papino portandomi con sé a una cena tra amiche. Ho passato tutta le serata al buio perché le quattro squinzie hanno aderito a un'iniziativa del WWF che richiedeva di spegnere tutte le luci dalle 20.30 alle 21.30. Ormai stanca di vendette, mi sono limitata a rendere quasi sorda un'amica di Quella urlandole a sorpresa in un orecchio, e a obbligare Quella, per la terza volta in una giornata, a darmi da mangiare fuori orario e in pubblico. Tiè. 

Una volta a casa ero talmente stanca che i miei buoni propositi (far passare una bella notte insonne ai miei genitori) sono andati a farsi fottere e sono crollata, per l'ultima volta, in un sonno profondo. Accidenti!

5 commenti:

  1. In verità, l'idolo della gnoma non è il Papino, come cerca di farci credere, ma Stewe Griffin.
    E' possibile anche che sia in combutta con Gatta ( che non ti ha mai amato molto, dì la verità, e anche a lei hai rubato il Papino).
    Ci mancherai...
    Nonna P.

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  2. Secondo me la Gnoma sta davvero tramando con Gatta la tua dipartita. Take care!

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  3. Ahahah, grande Emma, e chi l'avrebbe detto che un esserino di 51 giorni tramasse già per la distruzione del mondo (il suo per il momento)!!
    ...il mio orecchio ha ripreso a sentire, dopo due ore di fischi, cmq... ;o)
    Ciao Emmina, alla prossima serata stravagante!!
    Sere

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  4. P.S. ...che regalo geniale il fasciatoio portatile!!
    Sere again!!

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