Conversazioni da #ufficioincasa

Se un malintenzionato mi rubasse il computer (cioè l'ufficio) e superasse indenne l'anatema che gli scaglierei dall'alto della mia portasfigaggine (agli scout mi avevano totemizzato "Delfino Gufante"), durante la sua ricerca di qualcosa di valore da tenere prima di formattare il Macbook e rivenderlo su eBay potrebbe imbattersi in una chattata Skype come quella dell'immagine che apre questo post.

E se il malintenzionato di cui sopra, straziato dalla terribile morsa della curiosità, decidesse di restituirmi il computer in cambio della mia eterna gratitudine e di un'esauriente delucidazione sulla chattata misteriosa, io lo perdonerei e gli offrirei la seguente spiegazione.

Gentile signor malintenzionato, deve sapere che io e Marito lavoriamo entrambi da casa e per questo motivo siamo costretti a mandare al nido la nostra adorata figliola Emma (detta Gnoma). Poiché l'asilo ha una retta mensile pari a quella di un mutuo di un bilocale in Brera, per il momento riusciamo a permetterci solo la mezza giornata, che finisce alle 13.00. Da quel momento, la nostra vita diventa un incubo. Stanca morta, nervosa e giustamente vogliosa di stare in compagnia, la gnoma passa la giornata a urlare nella cornetta del telefono del genitore che sta per concludere una vendita, e tirare il braccio del genitore che sta cercando di scrivere qualcosa di decente al computer. Oltre alla suddetta gnoma, in casa nostra abita anche una gatta ugualmente rompicoglioni bisognosa di attenzioni, che, come la bambina, sa perfettamente quando non è il momento di disturbarci e... sceglie comunque di farlo proprio in quel momento. Quella che ha letto sul mio account Skype, è la tipica conversazione pomeridiana tra me e Marito che, per non perdere nemmeno un minuto di lavoro, non ci alziamo mai dalle nostre postazioni (io lavoro in camera da letto, lui in cucina), nemmeno per brevi comunicazioni di servizio. Ecco dunque la traduzione della suddetta chattata:

Io: intervent lentissimo
(trad. ho tolto il correttore automatico di Skype perché mi trasformava automaticamente "linkare" in "linciare" e la cosa tendeva a spaventare i miei interlocutori. Quindi con "intervent" intendo ovviamente "internet" e con "lentissimo" intendo "Marito se stai scaricando qualcosa da eMule vedi di smetterla immediatamente perché sto lavorando e con la rete in questo stato è quasi impossibile, grazie) 

Marito: MMMM
(trad. so che mi stai indirettamente accusando di qualcosa ma la colpa è di Fastweb e del loro servizio demmerda) 

Io: apri a quella merda di gatto??
(trad. sono 5 minuti buoni che quell'adorabile batuffolo di pelo che io amo e adoro graffia insistentemente sulla porta della cucina perché all'interno ci sono le due cose che più ama al mondo, tu e i croccantini. Potresti dunque gentilmente alzarti un secondo da quella sedia, percorrere quei 20 cm che ti separano dalla porta e far finire questo strazio?!) 

Marito: EMMA MI HA CHIUSO DENTRO
(trad. la nostra adorata figlia di due anni appena compiuti ha imparato a usare le chiavi delle porte, e quando mi sono rifiutato di aprirle la porta della cucina per la quarta volta invitandola ad andare a vedersi Peppa Pig in sala, ha deciso di vendicarsi silenziosamente chiudendomi a chiave in cucina per POI andarsi a vedere Peppa Pig in sala. Roba che se fossimo stati a casa da soli sarei rimasto qui dentro fino al tuo ritorno. P.S. potresti aprirmi per favore amore?)