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lunedì 14 novembre 2011

Non uccidere il medico, non uccidere il medico, non...

Oggi ho il colorito e la radiosità di Edward Cullen, il protagonista maschile della saga di Twilight. Un paio di prelievi fanno questo effetto. Come vi ho raccontato nel mio post pre-curva glicemica, di mia spontanea volontà (si vabbé) mi sono sottoposta al temuto esame, con tanto di beverone di glucosio acquistato a caro prezzo in farmacia. Ad attendermi (teoricamente) due prelievi: uno da fare subito, a stomaco vuoto, e uno da fare dopo un'ora dall'assunzione di quel nauseante sciroppone.

Peccato che... Peccato che appena giunta al laboratorio di analisi, la signorina addetta ai prelievi mi abbia chiesto il perché del libro formato mattone che mi ero portata dietro. Io le ho spiegato che mi accingevo a sottopormi alla tortura della curva glicemica e lei mi ha risposto "Ah allora ha fatto bene... in effetti starà qui un paio di orette". Un paio? Ma che c....?! Dopo un respiro profondo ho sfoderato il mio miglior sorriso e le ho risposto "No veramente devo fare la mini-curva, quella con due prelievi di cui il secondo dopo UN'ora! Anche perché devo tornare a lavorare, sa com'è". La signorina, dispiaciuta, mi ha fatto notare che quel diavolo del mio medico della mutua, però, aveva inserito nella ricetta l'esame sbagliato: stando al foglio che avevo in mano avrei dovuto assumere 75gr (anziché 50) di glucosio e attendere DUE ORE dopo il primo prelievo. COSACHECOSA? Due ore bloccata lì? Con tutto quello che c'è da fare? A stomaco vuoto?! E io che già mi consolavo pensando che avrei dovuto contare solo 60 volte 60 per pregustarmi la pizzetta che Marito sarebbe andato a comprarmi!
Come se non bastasse, alla cassa ho avuto una seconda sorpresina.
"Sono 38 euro, signora"
"Ma come non sono esente? Sono incinta e questo è un tipico esame da gravidanza!"
"Beh mi spiace ma il suo medico non ha segnalato nessun codice di esenzione...."
Non uccidere il medico, non uccidere il medico, non uccidere il medico... Continuavo a ripetere a me stessa mentre Marito mi diceva che non poteva star lì due ore ad aspettarmi e che sarebbe tornato a casa a lavorare.
Mentre mi faceva il prelievo, la signorina (che come se non bastasse aveva la mano di un salumiere - non uccidere la signorina, non uccidere la signorina, non uccidere la signorina) mi ha fatto notare che se non avevo particolari problemi di glicemia, quell'esame era del tutto inutile e non capiva come mai mi fosse stato prescritto dalla mia ginecologa (non uccidere la ginecologa, non uccidere la ginecologa, non uccidere la ginecologa).
Il beverone, diciamocelo, faceva davvero schifo. Avevo solo cinque minuti per berlo, era denso e cremoso come glassa e come se non bastasse aveva quel meraviglioso retrogusto agrumato che chissà perché le case farmaceutiche adorano aggiungere a qualsiasi medicinale con il solo risultato che ormai quel sapore lo si associa a qualcosa che non si ha nessuna voglia di assumere!
Il secondo prelievo, manco a dirlo, è stato ancor più doloroso. Ma ormai non mi aspettavo niente di buono dalla mattinata ed è andato anche quello.
L'unica nota positiva della giornata? Il siparietto comico di una giovane madre che cercava di convincere il figliolo undicenne a fare il prelievo e le urla strazianti di quest'ultimo che provenivano dalla sala dei prelievi che hanno fatto ridere di gusto tutta la sala d'aspetto (me compresa, ma almeno mi nascondevo dietro al libro). La signora è uscita sconvolta, ha cercato di convincere per mezzora il bambino a farsi fare la punturina e ogni persona che usciva dalla stanzetta dopo aver fatto il prelievo gli mostrava il braccio con il batuffolo di cotone dicendogli "Ah visto? Non piango! Non ho sentito niente". Lui ovviamente non credeva a nessuno (e diciamocelo, aveva perfettamente ragione perché l'addetta ai prelievi era davvero una cagna). Dopo un po' i due ci hanno riprovato, sono rientrati nella stanzetta e giù urla strazianti e pianti. Dopo dieci minuti sono usciti: lei livida in volto, lui con il viso bagnato di lacrime e la signorina dei prelievi con il suo ago ancora intonso. Che ridere!
Con il braccio blu e la faccia bianca, vi saluto: stasera mi aspettano 5 articoli sul Grande Fratello (non uccidere Alessia Marcuzzi, non uccidere Alessia Marcuzzi, non uccidere Alessia Marcuzzi) e ho ancora un sacco di lavoro arretrato. 

2 commenti:

  1. non uccidere il lavoro arretrato, non uccidere il lavoro arretrato, non uccidere il lavoro arretrato

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