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mercoledì 21 dicembre 2011

2° anniversario del Matrimonio Congelato: per non dimenticare

21 dicembre 2009. Una data storica che rimarrà nei ricordi e negli incubi di chi, quel giorno, aveva qualcosa a che fare con il matrimonio di Simona e Marito. Ecco come si sono svolti i fatti.
Già dalla sera del 20 dicembre, i telegiornali cominciano a mettere in guardia gli italiani: per il giorno dopo è infatti prevista la Nevicata del Secolo. La tv raccomanda di non uscire di casa per nessuna ragione, di non mandare i figli a scuola e di rispolverare il kit di sopravvivenza preparato dai più previdenti in occasioni quali la guerra del Golfo o l'attentato alle Torri Gemelle.


Futura Sposa e Futuro Sposo cominciano a ricevere i primi sms dagli invitati più pavidi ("mi dispiace ma domani temo che non potrò venire", "non ho le catene per la macchina", "mia madre mi ha raccomandato di non uscire di casa per nessun motivo", "al solo pensiero mi è già venuta la broncopolmonite", ecc). Disperati, gli sposi iniziano un giro di chiamate che-manco-un-callcenter per organizzare macchinate per chi ha paura di guidare nella tormenta da solo, passaggi, scorte di antibiotici, piani di fuga per chi è stato segregato da mammà, e soluzioni a ogni problema possibile immaginabile.

La mattina dopo i messaggi e le chiamate cominciano a fioccare... proprio come il cielo. Decine di persone danno direttamente buca e comunicano di non aver nessuna intenzione di mettersi in macchina, augurano buona fortuna agli sposi e decidono di spendere i soldi della "busta" nel centro commerciale più vicino. Qualcuno, eroicamente, tenta comunque di partire, ma dopo qualche ora di traffico chiama gli sposi: "Non ce la faccio, torno a casa...".

La sposa parte a mezzogiorno (il matrimonio è alle 16.30), giunge abbastanza tranquillamente al Castello di Erba, e viene accolta da un catering dimezzato (molti camerieri sono tutt'oggi dispersi, le mogli a casa non si danno pace) e da un castello letteralmente congelato. La "camera della sposa" ha una temperatura di 13 gradi e solo una misera stufetta che puzza di gas, la pelliccia della mamma e l'idea di quello che ha pagato riescono a convincerla a restare e a non fuggire in Sri Lanka con il capo-cameriere sfruttando i biglietti viaggio di nozze.

Futuro Marito intanto, in quel di Cologno Monzese a casa di mamma e papà, viene coinvolto in una serie di brindisi e festeggiamenti in famiglia che lo fanno partire con un leggero ritardo. Ritardo che, per la sua famiglia, si rivelerà tragicamente fatale. Tutto il gruppo, previdente, organizza una bella parata di macchine: partire tutti insieme non può che facilitare le cose, no?
Già.
Ore dopo sono bloccati a Como sotto mezzo metro di neve.

La sposa, con il vapore che le esce dalla bocca e i boccoli cascanti, aspetta da ore seduta alla finestra della sua stanzetta, tremando nel suo bel vestito bianco e convincendosi ogni minuto di più che il modello a schiena nuda non è stata esattamente una grande idea...

Intanto i delegati del comune venuti a portare i registri per permettere alla zia di Lorenzo di sposare i due piccionicini, minacciano i genitori della sposa di andarsene da un momento all'altro: non possono aspettare oltre. Padre della Sposa chiama Futuro Marito e gli chiede gentilmente dove %&$£&&$/£!"£/&%$° sia finito. Lo sposo, temendo il peggio, prende una decisione tanto eroica quanto idiota: esce dall'auto nel suo elegantissimo tight e si mette a camminare in mezzo alla tormenta in direzione nord, orientandosi solo con le stelle (nel frattempo apparse nel cielo) e il muschio sugli alberi.

Poco dopo il Primo Miracolo: due allegri giardinieri nel loro furgoncino dotato di gomme da neve avvistano il poveretto e decidono di caricarlo. Futuro Marito arriva così, congelato ma orgoglioso di se stesso, al castello. Solo allora, illuminato dai pochi presenti, si rende conto che senza sua zia (che doveva celebrare il matrimonio), senza sua sorella (sua testimone e in possesso delle fedi) e senza i suoi genitori, la sua presenza al castello era quasi secondaria. Padre della Sposa si lascia sfuggire un"Questo matrimonio s'ha da fare!" e parte alla ricerca dei dispersi. La sposa, scrollatasi la brina di dosso, ormai non riesce più a smettere di ridere, e sua madre la guarda sconsolata pensando di aver perso la sua amata figlia definitivamente.

Improvvisamente il Secondo Miracolo: dalle nevi, spunta la famosa zia e in qualche modo anche la madre dello sposo riesce a raggiungere i pochi invitati arrivati. Un'amica della sposa e il padre si sfilano le rispettive fedi, viene nominato un testimone sostitutivo, e la cerimonia comincia, sulle note di Moon River (suonate da un chitarrista e una violinista ubriachi persi, che per riscaldarsi durante le 6 ore d'attesa si erano scolati litri di vino).

Piano piano, durante il buffet di antipasti, arrivano gli ultimi invitati: il povero Padre dello Sposo che sarà costretto a vedersi il matrimonio di suo figlio su video, la testimone con le fedi che vengono prontamente sostituite, e qualche altro componente della famiglia. I più eroici arrivano fradici dopo una serie di passaggi in autostop, pezzi a piedi e in pullman. Una zia chiama lo sposo per chiedergli se per caso è possibile rimandare il matrimonio.

Finalmente cominciano i festeggiamenti e la giornata finisce alle 2.30 del mattino, quando Sposi e invitati vengono gentilmente invitati dal personale a lasciare il castello. Molti di loro torneranno a casa solo il mattino dopo, alcuni non si sono più fatti sentire, altri giurano vendetta, ma la maggior parte si ricorda di quel 21 dicembre come una giornata memorabile, indimenticabile, che rimarrà sempre "congelata" nella loro memoria. Purtroppo sono pochissime le foto che testimoniano i fatti: tra i dispersi c'era infatti anche lo stesso fotografo, che a quanto risulta dall'ultimo contatto, due ore dopo il matrimonio era ancora bloccato ad Agrate.

E la prima notte di nozze? Niente da fare: il meraviglioso hotel scelto per quella sera si trova infatti sopra una leggera collinetta e, alle 3 del mattino, gli sposi si trovano a dover cambiare programmi per la notte perché impossibilitati a raggiungere l'ameno loco per colpa del mezzo metro di neve sulle strade. Un indegno Motel per camionisti sulla statale li accoglie alle 4.30 del mattino per concedere loro 3 orette di sonno prima  della corsa in aeroporto per prendere l'aereo.
Che dire, un degno coronamento di una storia d'amore che non ha mai avuto vita facile. Un nuovo ostacolo che la bella coppietta è riuscita comunque a superare per uscirne più forte che mai.

Ciao nonna Teresa, ciao zio Vincenzo!
P.S. Tanti auguri di buon anniversario Marito!
P.P.S. Una pensiero speciale va a due persone che quel giorno erano lì con noi nonostante le interperie, nonostante tutti, nonostante tutto. E che ora, ne sono sicura, ci fanno gli auguri da lassù.



9 commenti:

  1. Ciao mogliettina, non potevi riassumere meglio quella che per me rimarrà la giornata più bella della mia vita...almeno fino a quando nascerà Emma...poi rivedrò la classifica!
    Ti Amo tanto.
    Marito

    ps. Zio mi machi tantissimo!!!!!

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  2. Grazie Marito, rimarrà anche per me, in fondo in fondo, un bel ricordo. Però cerchiamo di non rendere anche la nascita della Gnoma una tragedia con tanto di disastro ambientale, dispersi, pianti, passaggi in autostop e strane assenze (va bene sposarsi senza fedi e testimoni, ma io senza un medico non partorisco, sia chiaro!!!).

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  3. Adesso che sei grande te lo posso dire: puoi partorire anche senza medico, come si può rimanere incinte anche senza essere sposate. L'unica grande coprotagonista che non deve mancare è la gnometta!
    Bellissime foto, bellissima musica, bellissima sposa, bellissima dedica: non fate piangere la nonna, non fate piangere la nonna, non....
    Nonna P

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  4. Ok ok va bene anche il parto con un'ostetrica. Però l'arrivo in ospedale sotto alla neve in autostop NO!

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  5. Nonostante la nevicata e gli intoppi di quel giorno è stata davvero una festa bellissima,circondati dall'amore di tutte le persone che vi vogliono bene.
    Che tutta la neve caduta sia tanta quanta la vostra felicià.
    le due persone speciali continueranno a guarvi e proteggervi dal cielo.
    Auguri ragazzi!
    Maddalena
    p.s.: non mancherò alla nascita della piccola Emma anche perchè se dovesse nevicare l'ospedale posso raggiungerlo a piedi.

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  6. Auguri per il vostro anniversario,se 2 anni fa Max avesse fatto guidare me per come ero impaziente sarei arrivata puntuale.
    Un bacione
    Morena

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  7. e mi sono scese le lacrime...

    un abbraccio forte
    ti voglio bene
    marti

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  8. Dai Martini non piangere! Vedrai che al mio prossimo matrimonio ci sarete anche tu e Serena, lo organizzo in estate ok?
    Hehehe...

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