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giovedì 1 dicembre 2011

Toglietemi tutto, ma non... Anzi, lasciate tutto lì, grazie!

Oggi la mamma mi ha inoltrato un video divertente: protagonista un tenero porcellino alle prese con un irraggiungibile barattolo di biscotti (cosa avrà voluto suggerirmi la perfida genitrice?!). Non so perché ma mi sono identificata con questo moderno Willy Coyote in versione rosa. Anzi, so perché.

Credo di essere una delle persone più golose e viziose che conosco. Se non ho mai cominciato a fumare è perché sono sempre stata sicura che non sarei MAI riuscita a smettere. Se comincio un pacchetto di caramelle o cicche, non riesco a fermarmi finché non lo finisco (il che al giorno d'oggi è anche fattibile ma quando ero piccina c'erano le Big Babol e mettersi in bocca tutto il pacchetto significava andarsene in giro con la faccia di una a cui avevano appena strappato tutti i denti del giudizio).

Marito conosce fin troppo bene la mia totale incapacità di darmi dei limiti. Lo ha dovuto scoprire fin dal nostro primissimo appuntamento. Per ovviare all'imbarazzo da primo incontro che porta di solito a lunghi momenti di silenzio, ci siamo trovati al cinema dove lui (povero matto) ha pensato bene di acquistare un pacchetto di pop-corn da suddividere durante il film. Peccato che alla fine dei trailer, infilando la mano nella busta, si sia ritrovato con un pugno di sale. Già, con estrema eleganza, la sottoscritta si era pappata da sola tutto il contenuto del sacchettino. 

Così oggi è Marito che gestisce le nostre "scorte" più golose. Quando si acquista un pacchetto di cicche o di caramelle è lui a tenerle in borsa e a dispensarle su mia richiesta con la giusta parsimonia. Inutile dire che io ci provo sempre: dopo essermene messa in bocca una lo guardo con gli occhioni del gatto di Shrek e gli chiedo "Un'altra?". Con gli anni, Marito ha imparato a rispondermi di No senza tante cerimonie. Anche se non ha ancora capito che appena scende dall'auto per prelevare o fare benzina lasciando la sua borsa incustodita mi faccio fuori mezzo pacchetto di nascosto. Ma non diteglielo.

Il vero problema sono i dolci e le schifezze che teniamo in casa. Se, incuranti di tutti i nostri buoni propositi su una dieta sana ed equilibrata, ci lasciamo convincere da un pacchetto di patatine o da una confezione di biscotti al cioccolato che ci guarda ammiccante dagli scaffali del supermercato, una volta a casa ci dobbiamo ingegnare per non permettermi di far fuori il tutto in pochi minuti. Io devo uscire dalla cucina mentre Marito sistema la spesa, e lui deve fare in modo che la Sacra Schifezza non sia alla mia portata.

Di solito utilizza due tecniche diverse: la "messa in alto" (che consiste semplicemente nel sistemare il pacchettino sugli scaffali più alti della cucina) o "l'obnubilamento" (che consiste nel riporre l'oggetto in luoghi fantasiosi). Quando, appunto, Marito ricorre a una semplice "messa in alto", la scena che gli si presenterebbe davanti qualora dovesse rientrare prima dal calcetto con gli amici è appunto quella illustrata nel video del maialino. Ora che sono incinta, poi, le similitudini sono davvero impressionanti.

   

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