Il mazzo di fiori che ci ha regalato Marito |
Cara Gnometta, eccoci giunti alla prima di un'interminabile serie di festività più o meno fasulle che scandiranno i tuoi giorni a venire: la Festa della Donna. Ti dirò, che si tratti di feste religiose (Natale, Pasqua o Epifania), tradizionali (Carnevale o Halloween), storiche (Festa dei Lavoratori o 25 aprile) o commerciali (San Valentino, Festa dei Nonni ecc.) io ti consiglio di non schifarne nessuna.
Nei prossimi anni scoprirai che molti dei tuoi futuri amici, parenti, colleghi e conoscenti non credono o non vogliono più credere al valore di certe feste. Poi guarderai mamma e papà che invece le festeggiano tutte con gran entusiasmo e ti chiederai se hai due genitori rincoglioniti o cosa. Sì, hai due genitori rincoglioniti, ma per altri motivi. Ti faccio un paio di esempi.
"San Valentino? Una festa commerciale! Io non l'ho mai festeggiata e mai lo farò" ti sentirai dire dall'amico/a (l'80% delle volte single) di turno. "E' solo una buona occasione per i ristoratori che ti propongono menu fissi a prezzi esorbitanti, e per fiorai, pasticceri e commercianti in generale che ti incitano a comprare regali inutili e senza un vero valore sentimentale. Puah!". Vero. Ristoratori e commercianti se ne approfittano. Ma questo non significa niente: basta non cascarci! Perché non approfittare di questa occasione per concedersi una bella cenetta a lume di candela a casa, tanto per fare un esempio? E al posto della collana Morellato, perché non stupire il proprio partner semplicemente... portandogli la colazione a letto? L'amico ti suggerirà che questi sono gesti che si possono fare tutti i giorni, e che non serve una festa per ricordarcelo. Tu a quel punto chiedigli "E quand'è che avresti portato la colazione a letto alla tua ragazza insieme a un mazzetto di fiori di campo l'ultima volta?" e guardalo avvampare. Già perché, per quanto certe galanterie possano apparire semplici e scontate, in realtà (primissimi mesi d'amore a parte) sono in pochi a ricordarsi che esistono. Dopo un po' anche la persona più innamorata del mondo tende a dare un po' per scontata la propria relazione. Gli anniversari e le feste come San Valentino semplicemente ci danno l'occasione di rispolverare quel pizzico di romanticismo che serve a mantenere viva e giovane una storia d'amore. Poi vabbè, io e tuo padre siamo una cosa a parte considerando che festeggiamo da 10 anni anche i... mesiversari!
"Il Natale? Un incubo! Ogni anno a dicembre mi viene la depressione" ti racconterà il collega stressato, reagendo all'ennesimo jingle natalizio che danno alla radio in ufficio. "La sola idea che tra una settimana dovrò mantenere un sorriso ebete per due giorni davanti ai miei parenti rompicoglioni mi fa una tristezza... E poi i regali... sto spendendo tutta la tredicesima e ancora non ho finito di farli. Che stress!". No, gnometta, il Grinch non è il solo a odiare il Natale. Presto scoprirai che il 25 dicembre è l'incubo di tante, tantissime persone che ti circondano. Io e papà speriamo tanto che tu non diventi una di queste. Noi, personalmente, adoriamo il Natale, lo attendiamo con ansia proprio come quando eravamo piccoli, con la sola differenza che ora non ci divertiamo tanto a scartare i regali ma a farli. Dovevi vedere la faccia di Nonno M quando quest'anno ha ricevuto la tazza che gli ho fatto fare con su le foto di lui da giovane con me e i miei fratelli: le lacrime di commozione che ha versato sono state il regalo più bello che io abbia ricevuto in questi 30 anni di vita (oltre a te e al triplete dell'Inter, si intende). E che dire delle maga cene preparate da Nonna P? Sono talmente buone che la tua compianta bisnonna negli ultimi anni di vita tirava fuori a fine pasto il portafoglio: mangiava così bene che credeva di trovarsi in un ristorante (l'alzheimer è una brutta bestia ma regala chicche comiche davvero indimenticabili, se non la prendi sul ridere sei fottuto). Se tu sapessi quanto ti adorano le tue due famiglie, se tu vedessi come ti stranfugnano di baci le tue nonne, quanto riesci a rincoglionire con un mezzo sorrisetto i tuoi nonni, quante tue foto occupano le schede di memoria dei cellulari dei tuoi zii e dei nostri cugini... non ti lamenteresti mai di dover passare un paio di giorni con i tuoi parenti.
E ora torniamo dove abbiamo cominciato, alla Giornata Internazionale della Donna. E' vero, la Festa della Donna si basa su un falso storico colossale: una leggenda metropolitana secondo la quale l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di 129 operaie nell’incendio di una fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York causato proprio dal padrone della fabbrica. In realtà due femministe, Tilde Capomazza e Marisa Ombra, hanno scoperto, negli anni '70, che si tratta di una grossa bufala nata nel dopoguerra per mascherare le reali origini della Festa la cui connotazione fortemente politica rischiava di risultare poco universale e condivisibile. Ma in fondo... chissenefrega no? Giornate come quella di oggi sono comunque un’occasione in più per parlare delle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e ma anche di discriminazioni e violenze. Anche se la Festa della Donna fosse stata inventata di sana pianta (è il caso di dirlo) dall'Unione Nazionale Coltivatori di Mimose per fare soldi a palate sarebbe lo stesso.
Alla fine quel che conta è il risultato: oggi tutto il mondo parla di noi donne. E se a te sembra che non ce ne sia bisogno, pensa per un attimo a tutte le nostre "colleghe" che vivono non molto distanti da noi e che ancora oggi subiscono violenze, umiliazioni e mutilazioni alla luce del sole. Aspettiamo che siano loro a dirci "Ok ragazze, abbiamo conquistato anche noi tutti i diritti che avete voi. Ora finalmente uomini e donne sono uguali e non c'è più bisogno di parlare di condizione femminile. Trasformiamo l'8 marzo nella Giornata Internazionale delle Balene Bianche perché ora ne hanno più bisogno loro".
Bello questo pezzo, Simo!! Molto profondo e commovente!
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Sere