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lunedì 19 dicembre 2011

Domenica a casa del nemico

Il nemico va studiato, conosciuto, osservato. Io e Marito lo sappiamo bene, e così ieri pomeriggio abbiamo deciso di andare a trovare due nostri amici in quel di Mantova che avevano appena avuto una bambina, la dolce Ester. I poveretti si sono ritrovati in casa, oltre a una pargoletta urlante di 3 chiletti scarsi, due futuri genitori pieni di dubbi e domande che li hanno assillati per tutto il pomeriggio, fino a tarda sera.

Vedere Ester è stata un'emozione. Un po' perché la piccola ne ha passate di cotte e di crude, nascendo un mese prima del previsto e passando settimane in ospedale. E un po' perché in lei, ma soprattutto nei suoi movimenti e nei suoi atteggiamenti ho subito riconosciuto la Gnoma. I ritmi sonno-veglia sfalsati, il fatto che si infervorasse se chi la teneva in braccio provava a sedersi un attimo e rimanesse invece calma e pacata se ci si alzava e la si portava un po' in giro, i vari stiracchiamenti, i calcetti e i pugnetti tirati all'aria, gli attacchi di singhiozzo... tutta la gamma di abitudini che la mia gnometta ha già preso, pur stando ancora nel pancione.

Vedere quel minuscolo esserino fragile e indifeso e per di più incazzato nero per ragioni a noi ignote è stato bellissimo ma terrorizzante. I genitori ci guardavano sorridendo, assicurandoci che con il tempo avremmo capito al volo tutte le tonalità di pianto di nostra figlia assicurandole l'assistenza che necessita, ma per il momento ho solo un gran mal di pancia.

Dopo 6 anni non siamo ancora in grado di capire cosa vuole Gatta, che ha meno esigenze di una bimba (per lo meno non ha le coliche). A volte, quando miagola disperatamente guardandoci con gli occhioni del Gatto con gli Stivali di Shrek, la prendo sotto alle ascelle, la tiro su, la scuoto e le chiedo esausta "Che diavolo vuoi dalla nostra vita?!" per poi scoprire, con troppo ritardo, che magari non beveva da due giorni.

Comunque i due santi mantovani ci hanno spiegato che le opzioni non sono molte. Se la Gnoma strilla il problema è tra questi:
  • fame (soluzione: nutrila)
  • pannolino sporco (soluzione: cambiala)
  • bisogno di coccole (soluzione: coccolala)
  • coliche (soluzione: attaccati e sopporta)
Sembra facile, vista così. Peccato che un neonato sfoggi l'intera gamma delle problematiche appena esposte nel giro di quei 30 minuti in cui rimane sveglio tra una dormita e l'altra. Insomma, sarà dura. Durissima. 

Ma devo ammettere che assistere alla dolcezza, alla passione e all'immenso affetto che trapelava dai nostri due amici mentre si prendevano cura di Ester, vedere i loro visi estatici e felici mentre assistevano il loro piccolo capolavoro è stato rassicurante. Ho capito che sarà sì un incubo, ma il più bello che potrei mai avere nelle vita.

Questa sera finalmente vedrò (anche se solo su uno schermo in bianco e nero) la mia Gnoma. Mi attende la famosa ecografia di accrescimento. Nonostante la notte insonne che mi ha appena fatto passare, la mattinata a farmi dissanguare in un centro prelievi e la corsa che dovrò fare stasera fino a Milano per la visita, non vedo l'ora di vederla. Che sia già affetta da amore materno?

3 commenti:

  1. Bellissima questa nuova Simo!! :O) decisamente sì, finalmente è arrivato il tanto agognato e scetticamente deriso affetto materno! Non avevo alcun dubbio! E assolutamente pretendo di vedere la nuova foto della gnoma!!!!

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  2. Ah, è un po' che volevo dirtelo... il countdown con i millisecondi è alquanto inquietante, sai!! Fa molto: Independence Day... hihiih

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  3. Anonimo/a ti ringrazio. La nuova Simo era già dentro di me ma stentava a farsi spazio. Le foto della Gnoma arriveranno giovedì perché la visita è stata spostata (ma sì, che vuoi che sia... solo un'ora di viaggio fino a Milano per niente in una metro affollata in cui tutti hanno beatamente ignorato il mio pancione facendomi stare in piedi per metà viaggio). Il countdown rischia di non essere poi così preciso (e dunque inquietante) dato che... http://unamammainpiu.blogspot.com/2011/12/e-cosi-la-gnoma-ha-fretta-di-nascere.html

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