Tra estenuanti mattinate e pomeriggi di lavoro, bagni di sole in spiaggia o in cortile, passeggiate in centro, ciambelle fritte e bomboloni alla crema, la nostra settimana in quel di Bellaria prosegue senza intoppi. Oggi mi sono ritrovata a pensare al viaggio di andata. Beh, pensavo peggio. La gnoma ha dormito per tutto il tempo (anche perché esausta dopo il corso in piscina di sabato mattina) e si è svegliata giusto all'arrivo. Mi sono resa conto che però, qualora ci fosse stato qualche problema, io e Marito lo avremmo affrontato senza tante storie perché più che abituati a viaggi infernali. Il motivo? Gatta! O meglio, "quella tr**a della vostra gatta" come l'ha definita Mamma nell'ultima telefonata ricevuta (in cui mi raccontava che Gatta, ospite di mamma e papà, si è nascosta dietro a uno scatolone per ore mandandoli in panico). Il malefico felino ci ha fatto vivere diversi viaggi da incubo, insegnandoci ad affrontare con prontezza e sicurezza qualsiasi difficoltà. Un utilissimo allenamento per chi vuole un figlio. Eccovi un resoconto scritto lo scorso luglio su una difficile (ha!) partenza per Bellaria.
Dopo settimane difficili ed estenuanti, Simona e Marito decidono di concedersi un pò di meritato riposo in quel di Bellaria. Inutile dire che la loro fedele gattina (che di nome fa Gatta) non può mancare: lei ADORA il mare. Non adora andarci, quello no. E infatti.
- Tentativo numero 1. Simona e Marito decidono di fare gli auguri al fratello di lei, Filippo, prima di partire. La domenica a pranzo si recano a casa Redana e consegnano il loro regalo (una maglietta) a Filo che, però, fa gentilmente notare loro che non porta più la taglia S da una quindicina d'anni. No problema. I due coniugi si recano al centro commerciale vicino e cambiano la taglia della maglietta. Poi, giusto per ottimizzare i tempi, vanno a casa a prendere il gatto in modo da poter partire direttamente dopo la consegna del regalo. Il peloso animale viene infilato in un nuovissimo e iper-tecnologico zainetto porta-animali.
- Tentativo numero 2. Chiusa la casa, inserito l'allarme, Simona e Marito salgono in macchina e si dirigono a casa Redana. Il gatto, spiaccicato nello zaino, dimostra di non gradire la nuova sistemazione. Una volta davanti alla casa dei genitori, Simona corre a consegnare il regalo mentre Marito cerca di cambiare sistemazione al gatto, tirandolo fuori dallo zaino, bloccando il prevedibile tentativo di fuga, e infilandolo nel suo solito trasportino di plastica. Simona, tornando in strada, trova Marito più sudato di prima e il gatto più insofferente che mai. Poco male, si parte!
- Tentativo numero 3. Prima di imboccare l'autostrada, Marito si accorge di aver dimenticato dei documenti a casa. Simona fa un paio di respiri profondi, sfodera il sorriso di circostanza e lo invita a tornare a casa. Marito lascia la macchina sotto casa e corre a prendere i documenti dimenticati, inserisce l'allarme, ri-chiude tutto e torna in macchina. Si parte?
- Tentativo numero 4. La macchina si mette in moto, ma dopo nemmeno un chilometro i coniugi percepiscono un odore nauseabondo provenire dal sedile posteriore. Il gatto, soddisfatto, li guarda con aria di sfida sfoggiando la sua opera: una montagna di cacca da croccantini di marca. Simona e Marito fanno un'inversione a U e tornano a casa. La gatta viene liberata, la gabbietta pulita e disinfettata. Gatta ovviamente ne approfitta per nascondersi e, una volta beccata, cerca di uccidere i suoi padroni che, invano, tentano di infilarla nel trasportino. Dopo qualche minuto di lotta, il gatto è ingabbiato e Simona e Marito (già bisognosi di una bella doccia) re-inseriscono l'allarme e ri-chiudono tutto.
- Tentativo numero 5. Finalmente si parte! Il gatto è furioso, ma a questo punto lo sono anche Simona e Marito, incapaci ormai di sfoderare il sorriso di circostanza. Micino chiede solo musica pop inglese, e miagola disperatamente ogni volta che i suoi personali DJ non l'accontentano. A metà strada, Simona e Marito decidono di fare una tappa in un outlet vicino all'autostrada per fare un veloce acquisto. Peccato che, fermandosi nell'enorme parcheggio, si accorgono che il gatto ha deciso non solo di fare pipì nel trasportino, ma anche di sguazzarci dentro allegramente, impregnandosi fino al midollo. Non sono molte le soluzioni a portata di mano: Simona e Marito hanno a disposizione solo una bottiglia di acqua gelida e tanto rancore nei confronti del loro batuffolo di pelo. E così Gatta, con lo sguardo impietrito, le orecchie basse e la coda di un castoro, si ritrova appesa per le ascelle in mezzo a un parcheggio con Marito che la tiene ferma e Simona che (trattenendo a stento le risate) la inonda di acqua gelida con una bottiglia. Bagnata e incredula, la gatta viene sbattuta nel suo trasportino (anch'esso fradicio) e portata in un outlet pieno di bambini che, divertiti dal suo aspetto sconvolto e dal suo sguardo atterrito, la indicano ridendo ai propri genitori. Chi ha un gatto, sa.
..ma, nonostante ciò, potete considerarvi fortunati: se io avessi anche solo pensato di lavare il mio gatto (acqua gelida o meno) sarei MORTA. Sull'istante. O, nella migliore delle ipotesi, sarei sfigurata.
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