Gnoma non mi freghi: sono quasi pronta!

Cara la mia gnometta, ci siamo. O meglio, abbiamo cominciato a prendere seriamente in considerazione il fatto che da un momento all'altro potresti entrare, urlando e scalciando, nelle nostre vite. E non ci faremo cogliere (del tutto) impreparati. Abbiamo passato queste "vacanze" (oddio vacanze... in realtà abbiamo lavorato tutti i giorni, Santo Stefano e Befana compresi, ma dato che gli altri non lavoravano il clima vacanziero lo abbiamo sentito di rimando, diciamo) a pensare a te.

Tanto per cominciare, ho iniziato ad allestire la famosa borsa per l'ospedale, seguendo le indicazioni del San Raffaele, i consigli degli amici e il mio buon senso. Il momento peggiore (oltre a quello in cui ho visto metà del mio stipendio mensile sullo scontrino della Prenatal)? Quando in negozio mi hanno mostrato due oggetti tanto indispensabili quanto orripilanti: gli assorbenti e la fascia post parto!

La faccia che ho fatto mentre le commesse mi spiegavano quanto bisognasse stringere quello strumento di tortura che chiamano "fascia" anche in caso di cesareo, ha fatto ridere mezzo negozio. Cadaverica e con la bocca storta dall'orrore, non potevo non pensare al dolore di un'eventuale cicatrice da cesareo fresca fresca che veniva stritolata da quell'elastico in formato maxi. Comunque ho portato il sorriso a tre commesse frustrate in tempo di saldi, non è cosa da poco. Per quanto riguarda gli assorbenti dico solo che se usassi i pannolini della Bimba mi sentirei più "libera e felice... come una farfalla" come diceva una vecchia pubblicità. Davvero, ho un paio di pantaloni da sci meno imbottiti.

E poi pigiami per l'allattamento, creme, cremine, salviette, detergenti, ciabattine, slip di rete usa e getta... e questo solo per la MIA borsa per l'ospedale. Perché c'è anche da preparare quella della Gnoma! Anche qui, ci siamo sbizzarriti. Io e Marito ci siamo decisi e per la prima volta in quasi 9 mesi di gravidanza abbiamo comprato qualcosa per la nostra bambina! Quattro tutine, quattro body e un ciuccio. E già è stato faticoso!

Ovviamente non ho ancora finito, e se per caso dovessi farmi ricoverare adesso sarei nella m... più assoluta. Però ho cominciato, il che significa, almeno secondo il famoso detto, che sono a metà dell'opera, no?

Approfittando dell'assenza dei milanesi, che tra un discorso e l'altro sulla crisi si distraggono a suon di settimane bianche e weekend lunghi nella casa a Cortina, io e Marito abbiamo anche trovato il coraggio di fare un salto all'Ikea dove abbiamo acquistato il necessario per l'organizzazione dello splendido guardaroba nuovo della Bimba. Guardaroba che, detto tra noi, le invidio tantissimo. Uffa.

Presa da quello che chiamano "istinto del nido" le ho addirittura lavato tutti i vestitini con il suo detersivo (sì, perché sta bimba ha pure un suo detersivo...) e una volta asciutti dovrò organizzarle l'armadio. 

Insomma, ci siamo dati da fare. Ci mancano solo il lettino, il fasciatoio, il passeggino, la culla, la bilancia, il termometro, i pannolini, il necessario per i bagnetti e per il cambio, le lenzuola, il tiralatte, il biberon, il... E va bene, lo ammetto. Forse non siamo esattamente "a buon punto". Però abbiamo cominciato, e questo per me e Marito, che fino a ieri cercavamo di affrontare questo evento rivoluzionario facendo finta di niente, è già un gran passo.