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venerdì 13 gennaio 2012

Scusate, avete visto le mie caviglie? Non le trovo più!

Stamattina, mentre tra un articolo e l'altro ricamavo il nome della gnoma sul sacchettino che conterrà il suo primo completino da indossare alla nascita, ho sentito qualcosa di strano dalle ginocchia in giù. Un formicolio diffuso e la mia nota curiosità mi hanno spinto a guardarmi le gambe e... Orrore. Le caviglie, le mie caviglie non c'erano più. Zac, sparite! Avrei preferito risvegliarmi come Gregor Samsa, il protagonista de La Metamorfosi di Kafka, con tante zampette al posto delle gambe piuttosto che in questo stato.

Un gonfiore localizzato dalle ginocchia in giù mi ha "unito" polpacci e piedi in un unico tronco. Niente più malleolo, niente più caviglie insomma. Questa sì che è bella. Sapevo che in gravidanza è normale avere problemi di gonfiore agli arti inferiori ma non così, all'improvviso! E se fossi stata in giro con il mio solito paio di stivali in vernice cosa sarebbe successo? Avrebbero dovuto togliermeli in sala operatoria?! Comunque non lo avrei mai permesso, li a-do-ro e sono anche riuscita a salvarli a suon di immersioni nella candeggina dopo che Gatta aveva deciso di farci pipì dentro.

Ora. Io non pretendo di continuare a indossare i tacchi anche al nono mese di gravidanza (ebbene sì, martedì entro ufficialmente nel nono!). Anche perché prima non andavo spesso in giro taccata (sono alta 1,70 e non mi piace superare in altezza gli altri, mi fa sentire in imbarazzo). Però un paio di scarpe normali sì! Sapete qual è adesso l'unico paio di scarpe del mio guardaroba che posso indossare? Degli enormi EMU neri al ginocchio (esattamente il modello che vedete nella foto qui accanto). Per carità, comodi son comodi, alla moda sono alla moda (o almeno lo erano fino all'anno scorso), caldi son caldi. Però una donna deve pur sempre avere un'alternativa se no si sente in gabbia!

Inserendo i sintomi su internet le informazioni a disposizione su questo piccolo ma fastidioso disturbo sono fin troppe: le diagnosi vanno da "normale sintomo del terzo trimestre" a "pre-eclapsia o gestosi". Preferisco optare per la prima ipotesi perché la seconda non sarebbe affatto auspicabile. Le soluzioni? Poche, ovviamente. Tra queste la più diffusa è dormire, lavorare, mangiare, in pratica VIVERE con le gambe in alto. Comodo. Ti aiuta a vedere le cose da un punto di vista diverso. 

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