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lunedì 27 febbraio 2012

Mio Marito ama un'altra donna

Marito ama un'altra. Ormai ne sono quasi certa. E lo capisco anche, in fondo in fondo. La conosco pure, quella sciupa-famiglie. E' molto più bella di me (non che ci voglia molto...), è più magra di me, ha tutte le forme al posto giusto, una massa di capelli fluenti e due occhi profondi che ti stendono all'istante. Anche caratterialmente mi batte a tavolino. Calma, pacata, affettuosa, nella vita si accontenta di pochissimo. Comunque. Li ho beccati a letto insieme e ho capito che il loro è vero amore. Basta vedere come si guardavano, come lui guardava lei, in particolare.

Avrete capito che "l'altra donna" nella vita di Marito è ovviamente la Gnoma. Se l'altro giorno scrivevo di quanto potente e incondizionato fosse l'amore che provo nei confronti di mia figlia non potevo esimermi dal raccontarvi dei sentimenti che legano la piccola al suo papà nuovo di zecca. O meglio. Da quelli che legano lui a lei perché interpretare i pensieri e le emozioni della Gnoma è ancora complicato.

Io tanto lo so che dopo tutta la fatica fatta in questi mesi (dalla convivenza forzata che il mondo chiama "gravidanza", all'uscita forzata che il mondo chiama "parto") la Gnoma comincerà ben presto a odiarmi e guarderà con adorazione solo il suo amatissimo papino. Lo so che finirà così. Grazie al cielo per il momento io le sono assolutamente indispensabile per sopravvivere, se no Emma mi avrebbe già schedato come "la tizia che vive con il suo adorato papà", un po' come ha già fatto Gatta. Finché riesco ad allattarla la Bimba è un po' mia, insomma.

Il problema è che al momento è Marito ad avere occhi solo per lei. Una volta fattimi i complimenti per aver partorito la sua piccolina, Marito ha preso in braccio la sua erede e io sono finita in secondo piano. Per carità, ripeto... lo capisco perché sto vivendo le stesse emozioni anch'io. Quando nasce un bambino è normale che i genitori vivano una fase che è in tutto e per tutto simile a quella dell'innamoramento tra un uomo e una donna (o due uomini, o due donne, insomma avete capito). Ci si sente un po' come quando si ha una cotta: non vedi che lei/lui, senti il suo nome dappertutto, adori anche i suoi difetti, non puoi fare a meno di sbaciucchiartela/o, quando non c'è ti manca da impazzire, ecc. Se poi il nuovo nato è una LEI, sarà proprio il papà a perdersi più facilmente nei suoi dolci occhioni blu.

Qualche esempio del mio (spero momentaneo) passaggio in secondo piano? Eccovelo.

SCENA 1
interno - giorno - camera d'ospedale

MARITO
(rimirando estasiato il visino rosso e rugoso della neonata)
Che bella che è... è bellissima...
(notando la Simo stravolta accanto alla bambina)
Siete tutte e due belle, le mie donne...

LA SIMO
(fingendo modestia e indicando la Gnoma)
Eh... ma mi sa che una delle tue donne è più bella dell'altra...

MARITO
(serissimo)
Sì, in effetti sì.

..........

SCENA 2
interno - sera - salotto di casa

LA SIMO
(fa un enorme starnuto, rischiando di far saltare tutti i punti e provando un dolore atroce)
Eeeeetciuuuuuuu!!!!

MARITO
....

LA GNOMA
(starnutisce piano piano, ripiombando immediatamente nel sonno)
Eccì.

MARITO
Ooooh amore mio salute!!!
Ha starnutito il mio amorino piccolino?
Eh? Ma salute, amore! Stai bene? Cucciolo? 

.......

Devo continuare?

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