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mercoledì 7 marzo 2012

Uscire con la Gnoma? Si può. Ma...

Io e Marito abbiamo fatto una straordinaria scoperta. E cioè. La vita con un neonato cambia, è vero, ma grazie allo straordinario potere narcolettico di un viaggio in auto (anche di breve durata) è possibile continuare comunque a uscire per un pranzetto, una cena o una passeggiata di coppia con gnoma annessa. Davvero, è come se non ci fosse.

In questi giorni abbiamo fatto un bel giro al lago, un pranzo fuori, qualche compera al centro commerciale, commissioni varie, una pulizia dei denti, un trattamento dal fisioterapista e anche un bel all-you-can-eat al giappo vicino a casa (vedi foto). Per non parlare delle cene a casa dei nonni. Il tutto con un corpicino dormiente di 3 kg scarsi mollemente adagiato accanto a noi. Se non fosse per la pesantissima navicella del trio da montare e smontare dall'auto a ogni spostamento sarebbe davvero come se la gnoma non ci fosse.

Certo, devo ammettere che un piccolo rischio c'è nell'uscire di casa con un neonato per più di un paio d'ore. Bisogna tener conto del Fattore P (che sta per pappa). Se infatti ogni problema della gnoma di solito può essere risolto con qualche coccola (un po' d'aria nel pancino, stanchezza, noia, ecc.), se il suo problema è la fame non c'è ninna nanna che tenga. L'unica soluzione è la tetta. Il che, diciamocelo, è un problema quando ci si ritrova... chessò... alla cassa del supermercato, nella carrozza di una metropolitana, sul lettino del fisioterapista, sotto ai ferri del dentista o in mezzo al traffico della domenica pomeriggio di ritorno dal lago.

Avendo intrapreso la strada senza uscita dell'allattamento a richiesta, ed essendo la nostra gnoma insofferente a concetti quali puntualità, prevedibilità, ciclicità, ecc., poter calcolare con esattezza QUANDO Emma richiederà la sua dose di latte è assolutamente impossibile. L'infida pargoletta può pretendere di mangiare ogni mezzora (il che di solito accade di notte) e poi, magari, rimanere a stomaco vuoto per 6 ore consecutive. Io e Marito possiamo solo limitarci a uscire subito dopo una poppata, sperando che la gnoma non pretenda il bis prima di un paio d'ore. Se sgarriamo siamo fottuti. Ci tocca prendere armi e bagagli e tornare a casa con la velocità della luce sorbendoci una lunga e ininterrotta serie di grida disumane.

Mi sa che finché non imparerò a usare quel maledetto tiralatte che mi permetterà di lasciare la gnoma per qualche ora ai nonni, il cinema ce lo scordiamo.

2 commenti:

  1. simo ma la comodità dell'allattamento è proprio questa: puoi farlo ovunque. lascia perdere il tiralatte, spendi i soldi per niente. evviva la tetta al vento! se ti facessi l'elenco di dove ho allattato io non ci crederesti! un bacio

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    1. Il mio problema oltre alla tetta al vento è che la Gnoma ha la pessima abitudine di stare attaccata un minimo di 40 minuti! E se provo a staccarla prima s'incazza come una bestia e mi morde. Per cui una volta che la attacco devo rimanere dove sono per un bel po', e non sempre è possibile/auspicabile...

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