Oggi la web radio dedicata alle mamme, MammeInRadio, mi ha chiesto di intervenire in diretta per parlare del significato di "essere mamma" (un tema piuttosto dibattuto in questi giorni grazie al clima da Festa della Mamma e all'uscita della provocatoria copertina del Times con una madre che allatta un bambino di 3 anni). Una bella occasione per parlare del mio blog e per invitare altre mamme degeneri a far parte della piccola community che sto creando intorno a questo mio spazio virtuale. Peccato che la mia pasticcionataggine abbia colpito ancora.
E dire che era tutto pronto: la Gnoma, satolla e felice, era stata ficcata nella Sacra Sdraietta Automatica (con tanto di pile nuove di ricambio in caso di improvvisa dipartita dell'ingegnoso aggeggio), Marito era stato piazzato davanti alla piccola per evitare urla in diretta, Gatta dormiva tranquillamente in un angolino del salotto, il cellulare era carico e le mie unghie perfettamente smaltate (lo so, in radio non serve, ma tant'è).
Peccato che non avevo fatto i conti con la perfetta schermatura che offrono le pareti di casa mia: caldo, freddo, rumore e insetti ci passano attraverso come fossero fatte d'aria, ma in compenso le onde elettromagnetiche dei cellulari vi rimbalzano sopra che è una meraviglia. In poche parole, in casa i telefonini non prendono un cazzo.
E così dopo pochi secondi di diretta sono cominciati i problemi: le parole della conduttrice mi arrivavano a spizzichi e bocconi, e io cercavo di mettere insieme le frasi "unendo i puntini" tra le poche sillabe che capivo. Probabilmente avrò risposto "29 anni" alla domanda "Come stai?" o qualcosa del genere. Come se non bastasse, Gatta si è svegliata e ha deciso che doveva avere IMMEDIATAMENTE i suoi croccantini e ha cominciato a grattare alla porta della sala, a quella dello studio di Marito, poi di nuovo a quella della sala, a quella della cucina e ancora a quella della sala.
Ovviamente dopo pochi minuti di intervento la linea è caduta e la conduttrice, dopo aver dichiarato l'ora del (mio) decesso, ha mandato la pubblicità. Dopo qualche secondo sono stata richiamata, giusto in tempo per fare un ultimo saluto e rimandare l'intervento a tempi migliori, quando i cellulari prenderanno e i gatti si verseranno quei maledetti croccantini da soli.
Tutto benone, allora! Brava, complimenti Stefania hai fatto un intervento incisivo!
RispondiEliminaStefania?!
EliminaMi ricordo che una volta (ai miei tempi sì che si stava bene...) esistevano degli stani cosi, grigi, con una rotella in mezzo con su dei numeri grandi come un ipad. Si chiamavano telefonifissichenontimollanomai. Se vuoi, guardo in cantina, dovrei averne un paio.
RispondiEliminaNonna P.
Il telefono fisso serviva al padre della gnoma per lavorare!
RispondiEliminaIo Voto per la soluzione di Nonna P.!!
RispondiEliminaManu tu e Nonna P. andreste molto d'accordo sai?
Eliminama nooooooooooooooooooooo uffa maledetti cellulari... quando ti servono sono sempre fuori uso uffa
RispondiEliminaAurelia
grande mamma simo famosa!
RispondiEliminabacioni anche alla gnoma!!!
marti