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mercoledì 28 marzo 2012

Essere una neo-mamma è anche...

... dormire due ore (non consecutive) per notte e comunque, ogni mattina, accogliere con un caloroso "Buongiorno amore mio" il responsabile della notte insonne;

... truccarsi prima di uscire (siamo sempre giovani donne!) rinunciando però al rimmel, che impiega troppo tempo ad asciugarsi;

... scrivere email con una mano sola perché con l'altra si sostiene un minuscolo essere avvinghiato alla nostra tetta;

... divertirsi a leggere i racconti sul parto delle altre neo-mamme pensando "Uff... esagerate....";

... ritrovarsi a fare un tifo indiavolato per qualcuno che sta tentando di fare la cacca;

... fare confronti tra la propria forma fisica e quella della showgirl argentina paparazzata da Novella 2000 che ha partorito più o meno nel nostro stesso periodo;

... rinunciare per tutto il periodo dell'allattamento a maglie e camicette senza bottoni;

... trovare A-DO-RA-BI-LI rutti e scoregge, se provengono dal proprio pargolo;

... soffermarsi a osservare il proprio bambino pensando "Ma davvero sto coso ce l'avevo nella pancia? Ma come diavolo ne è uscito? E' fisicamente impossibile!";

... esaltarsi indossando un paio di vecchi jeans attillati;

... trovare pezzetti di cacca nel lavandino di design del bagno;

... rischiare l'infarto per aver scambiato un filo staccatosi dal maglione per una smagliatura in formato gigante;

... pensare con orrore all'eventualità che un parente venga a trovarti a casa senza avvisare con quelle 8-9 ore di anticipo necessarie a dare una parvenza di civiltà al vostro appartamento e ai vostri capelli;

... tastare con un dito il proprio pargolo dormiente per verificare se è ancora vivo;

... passare due ore a far riaddormentare un bambino incazzato nero per essere stato svegliato da un dito molesto;

... rinunciare al filmetto serale sostituendolo con la puntata di una serie tv che dura meno;

... non riuscire nemmeno a finire la puntata di una serie tv;

... aver voglia di uccidere e sbaciucchiare il proprio bambino contemporaneamente;

... sentire terribilmente la mancanza del proprio bambino e riguardarsi con nostalgia le sue foto sul computer mentre lui dorme beatamente... nella stanza accanto;

... passare una decina di giorni dopo il parto a curare maniacalmente l'igiene del proprio bebè riempiendo il fasciatoio di garze, bende sterili, fialette di fisiologica, boccette di acqua ossigenata, creme per il sederino, ecc. per poi passare a un più moderato cambio-del-pannolino-con-spruzzata-di-borotalco fino ad arrivare al più classico ti-cambio-solo-se-la-puzza-diventa-insopportabile-e-se-siamo-a-casa-da-soli-manco-quello;

... cominciare a sudar freddo notando uno sguardo da "'mo m'incazzo" negli occhi del vostro bambino quando siete in pubblico;

... portare il piccolo negli stessi posti che si frequentavano quando non si era ancora mamma e si diceva "Ma la gente con i figli deve proprio venire a rompere i coglioni qui? Non possono, chessò, andare al parco giochi o in qualche altro posto per famiglie?!";

... avere due tette da pin-up ed essere consapevoli che purtroppo sarà solo a tempo determinato;

... ritrovarsi per la prima volta a condividere il bagno con una persona che ha molti più cosmetici di voi;

... avere il cellulare pieno di foto di vostro figlio e mostrarle con orgoglio non solo agli amici ma anche ai colleghi di lavoro, al proprio capo, al panettiere, alla ginecologa, al farmacista e a quel signore col cappello dall'altra parte della strada che non conosco ma ha la faccia di uno che vuole assolutamente vedere mio figlio che fa il bagnetto;

... pensare a quanto impiegheremmo a staccare l'ovetto dalla base auto, tirar fuori la struttura del passeggino dal bagagliaio, montare l'ovetto sul passeggino e legarci sopra un bambino indiavolato, il tutto solo per fare una veloce sosta in farmacia e... decidere di prendere semplicemente il pupo in braccio così com'è e fanculo il passeggino;

... vedere con orrore il proprio pargolo che rigurgita sul nostro cuscino mezzo litro di latte, controllare se qualcuno ci sta guardando e girare il cuscino dall'altra parte;

... mettere lo smalto rosso fuoco su una mano sola, non trovare il tempo di metterlo anche sull'altra e rimanere in questo stato per giorni;

... scuotere un neonato chiedendogli disperate "Cosa diavolo vuoi? Dimmi cosa vuoi, la mamma ti dà tutto quello che vuoi ma devi spiegarti!!!";

... cambiare in soli 58 minuti il pannolino del proprio bambino dopo averlo lavato, impomatato e profumato, osservarlo soddisfatte, sentire uno scoppiettante PRUUUUOOOOOT e ricominciare tutto da capo...

8 commenti:

  1. Ho le lacrime agli occhi per il ridere... direi che mi riconosco in (quasi) tutto! E' bello sapere di non essere l'unica che chiede al pargolo "cosa diavolo vuoi, spiegati!" o che è arrivata al livello "ti cambio solo quando la puzza diventa insopportabile"!

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    1. Hehehe sono questi i commenti che non mi fanno sentire troppo madredegenere. Grazie!

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  2. Tu Simona ci rappresenti tutte! E fai troppo ridere x come racconti il tutto!

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  3. Che ridere!E mi riconosco in alcune cose.E bello sapere che non siamo le sole a pensarla in un determinato modo ma che in realtà siamo in tante :-)

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  4. Tutto verooooooo!! Io lo smalto rosso sono riuscita a darmelo a tutte e due le mani solo l'altra sera dopo DIECI e dico DIECI mesi solo perchè ero a cena dalla suocera e finalmente mi ero ricordata di portarlo...oioia....forza madri degenere, siamo le meglio!!

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  5. Simona sei troppo forte... dai dai scrivi un libro io sarei la prima in assoluto a comprarlo certo dopo marito, nonna p e nonno dentista.. questo è chiaro... ahahahhaha un bacione
    Aurelia

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