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giovedì 19 maggio 2016

Dedicato a quelli che "Si vive più felici senza figli"

Stando sui social e avendo 30equalcosa anni sono circondata principalmente da due tipi di persone: neo genitori e possessori di gatti. E quindi sì, ho una felice bacheca costellata di foto di bambini e micioni. A volte compare anche qualche foto di una tazza di caffè con un "Buongiorno mondo" sberluccicante ma ho scoperto la comoda funzione "Nascondi tutti i post di X" che offre Facebook, e vivo felice.

Ogni tanto però eccolo lì, il post/articolo/sfogo dell'adulto child-free che afferma con assoluta sicurezza non solo di essere felice (e ci mancherebbe, è ovvio che si può essere felici anche senza pargoli tra le palle in casa!), ma di essere PIÙ felice dei suoi coetanei con figli.

Quando leggo queste e altre opinioni sul "si vive più felici senza figli" mi pongo sempre la solita domanda: come fai a giudicare qualcosa che non hai mai provato?

Io capisco i rarissimi casi di genitori che ti vengono a dire "Guarda, voglio bene a Gigino ma.... ero più felice prima di averlo". Capita, è terribile da dire e soprattutto da ammettere a se stessi ma capita. Però almeno chi lo dice ha dei termini di paragone.

Ma tutti 'sti proclama su quanto sia bello vivere senza una cosa che non hai mai avuto mi suonano un po' come quel "Tanto a me l'uva non piace" della volpe.

Solo io ci vedo un pizzico di arroganza di troppo in quelle affermazioni? La stessa arroganza, ovvio, di quei genitori che si credono esseri superiori solo per aver Donato La Vita. Non mi piacciono neanche quelli, sia chiaro.

Prima di avere Emma ero una donna felice. Oggi sono più felice, anche grazie a lei. Se lei non fosse mai esistita sarei stata "solo" felice, e non ci sarebbe stato quel "più" che però non mi sarebbe mai mancato, perché non ne avrei nemmeno immaginato l'esistenza. Mi è andata bene, lo ammetto. Poteva anche non andare così: poteva arrivare un figlio che per qualche triste motivo mi avrebbe reso meno felice. Ma diciamocelo: la mia è la situazione-tipo. Come la Franzoni insegna ci sono delle eccezioni, ma si tratta appunto di eccezioni.

Ma anche senza sapere tutto questo - perché sì, prima di diventare genitori TUTTI ti dicono quanto ameresti un figlio ma non ci credi, MAI - come si può essere tanto arroganti da pensare di sapere con esattezza come si trasformerebbe la propria vita e il proprio cuore con l'arrivo di un bambino?

Per poter usare quel "PIÙ" davanti al "felici", a mio modesto parere bisognerebbe paragonarsi a se stessi, non agli altri. Ho davanti a me la Simo Pre Emma e la Simo Post Emma. La seconda è più felice della prima. Posso dirlo, perché le ho entrambe davanti. Perché non sto paragonando la Simo Pre Emma alla vicina di casa con due figli che urla e piange dalla mattina alla sera.

Posso farlo. Io. Per lo stesso motivo quindi non potrei mai dire che la vita senza uno yacht sia migliore di una vita con uno yacht. Semplicemente perché non ho e non ho mai avuto uno yacht. Conosco persone con uno yacht che sembrano felici, e altre (poche) che sembrano infelici, ma io non sono tra loro.

Regalatemi uno yacht e poi ne riparliamo.
Ok?
Allora 'sto yacht?
Io aspetto qui eh?

venerdì 6 maggio 2016

Regali che una madredegenere non vuole ricevere per la Festa della Mamma

È il venerdì prima della Festa della Mamma. Il che per una madredegenere amante del decluttering è una pessima notizia: oggi è il giorno in cui riceverò il classico "lavoretto" dell'asilo, quell'accozzaglia di materiali di recupero messa insieme frettolosamente da una maestra e scarabocchiata svogliatamente con un pennarello da mia figlia.

Io li odio. Li odio perché non sono regali spontanei. Li odio perché quelle frasi e quelle poesie, Emma il più delle volte non sa nemmeno cosa significhino. Li odio perché a casa nostra si fa la differenziata, e prima di buttarli devo letteralmente smembrarli dividendo la carta riciclabile da quella impiastricciata di colla che deve per forza andare nel secco, i pezzettoni di pasta cruda colorati per l'umido e quel diavolo di polistirolo che non si sa mai dove buttare. Ci metto più tempo io a distruggerli che Emma (anzi, la maestra) a farli.

È pura apparenza, puro consumismo, puro spreco. Si è capito che li detesto? Ecco.

Cosa vorrei al posto del classico lavoretto per la Festa della Mamma? Un assegno non sarebbe malaccio.

No scherzo. Sono tanti, in realtà, i regali che Emma mi fa quotidianamente e che mi riempiono il cuore più di qualsiasi lavoretto dell'asilo.

  • Io ed Emma litighiamo forte, ma lei mi perdona sempre. E a volte, giuro, sono davvero imperdonabile.
  • Emma pensa che sia bellissima, e me lo dice.
  • Posso regalarle di tutto, ma il sorriso che sfodera quando le rispondo "Ok" ai suoi "Mamma ora puoi giocare con me?" è impagabile, impagabile.
  • Emma è forse l'unica persona che mi ascolta veramente. È vero, spesso fa finta di non sentire - sinceramente credo di ripetere "Emma mettiti le scarpe" almeno una trentina di volte prima che si riesca a uscire di casa - ma quando parliamo faccia a faccia, cuore a cuore, è seria e attenta, e non dimentica MAI quello che le dico.
  • Emma è anche l'unica persona a credermi ciecamente. Un giorno si accorgerà che spesso tradisco la sua fiducia raccontandole balle colossali, ma capirà anche che lo faccio per il suo bene, per la sua sicurezza e, a volte, per renderle l'infanzia un po' più magica.
  • Emma comincia tutte le sue frasi con "Mamma". Lei non dice direttamente le cose. Prima richiama la mia attenzione e poi parla. È una roba che a volte mi fa imbestialire, vero, ma anche questo è un regalo, e potrò godermelo per così poco...
  • Emma si lascia sbaciucchiare e mordicchiare anche quando vorrebbe fare dell'altro. E se mi vede un po' giù si scopre il braccino e mi dice "Dai mamma.... se vuoi puoi mangiarmi viva".
E potrei andare avanti all'infinito. Emma non è una bambina straordinaria. È una bambina normalissima ma è la MIA bambina, e le emozioni che da 4 anni riesce a provocarmi ogni giorno sono il regalo più grande che la vita potesse farmi. 

Ok, scusate la parentesi da mamma sdolcinata. Ora sfodero la madredegenere che è in me e vado a buttare il disegno-obrobrio che mi ha portato ieri, prima che torni dall'asilo con la sua ultima opera d'arte.

P.S. alla fine mi è arrivato questo. Buono dai, domenica ritirano la carta 😈


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