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lunedì 19 marzo 2012

Festa del papà: dedicato ai padri di ieri, di oggi e di domani

L'8 marzo vi parlavo della mia grande passione per le Feste, grandi, piccole, commerciali o religiose che siano. E' ovvio quindi che anche oggi, 19 marzo, mi sono divertita a festeggiare i miei papà. No, non sono figlia adottiva di una coppia gay. Parlo al plurale perché oggi ho fatto gli auguri sia a mio padre che a Marito, neo-papà della gnometta più buffa e nottambula che ci sia. 

I regali che hanno scartato oggi i miei uomini? Una foto stampata su legno per papà in cui lui e Nonna P abbracciano una gnoma dormiente, e una tazza per Marito con le sue prime foto in versione babbo. Come avrete capito mi piace regalare gadget fotografici, sono una maniaca (Mypix.com vuole eleggermi cliente dell'anno, grazie a me a Natale hanno aperto una filiale in Svizzera).

Comunque. Ripensando alla figura del papà mi sono resa conto di quante cose siano cambiate in pochi anni. Certo, devo ammettere che il mio babbo è un po' l'eccezione che conferma la regola, perché lui è sempre stato un po' mammo, ma in generale le differenze tra i nostri papà e i padri dei nostri figli sono davvero impressionanti!

Ora i nuovi papà partecipano ai corsi pre-parto insieme alle loro donne/mogli/amanti e fanno anche molte più domande delle loro compagne. Anche perché, poveracci, gli uomini di oggi sono moralmente costretti a entrare in sala parto con le loro donne. Possono dirci finché vogliono che a loro fa piacere, che lo fanno volentieri, che vogliono tanto assistere alla nascita di loro figlio ma... suvvia, ragazze, davvero ci credete?Allora dovreste credergli anche quando vi dicono che no, non stavano guardando il culo perfetto della gnocca che vi è appena passata davanti ma erano intenti a rimirare il meraviglioso cespuglio di bacche selvatiche che si stagliava proprio dietro alla suddetta zocc... ragazza. 

I papà di oggi sanno perfettamente cos'è un trio (no, papà-di-ieri, non si tratta di una pratica sessuale a tre mai considerata da Renato Zero)! I papà di oggi si chiedono se sia il caso di far indossare al loro bebè un body a manica lunga o corta, sotto alla tutina. I papà di oggi si segnano sull'agenda le date delle ecografie dei loro bambini a cui tentano anche di partecipare, lavoro permettendo. I papà di oggi si prendono la paternità per assistere la compagna nei primi giorni dopo il parto. I papà di oggi fanno foto col telefonino durante il primo elettrocardiogramma della loro primogenita e vengono sgridati dalle ostetriche (no ok, mi sa che questo lo ha fatto solo Marito). I papà di oggi si chiedono se comprare una base universale o Isofix per l'ovetto (no, papà-di-ieri, l'ovetto non ha niente a che fare con la Kinder). I papà di oggi filmano e fotografano ogni giorno di vita dei loro figli e ne comunicano tutti i progressi agli amici annoiati su Facebook. I papà di oggi conoscono la differenza tra travaglio e fase espulsiva e i più tecnologici scaricano sull'iPhone un'applicazione per calcolare durata e regolarità delle contrazioni. I papà di oggi sanno cucinare, o almeno riscaldare una busta di 4 Salti in Padella Findus. I papà di oggi conoscono i benefici dell'allattamento al seno (e i prezzi di quello artificiale). I papà di oggi entrano di loro spontanea volontà da Prenatal. I papà di oggi ti sanno dire quanto pesano i loro figli (soprattutto se neonati). I papà di oggi cercano di aiutare il processo di bonding (no, papà-di-ieri, non si tratta di una qualche perversione sessuale) portandosi in giro il bebè nella fascia o nel marsupio.

Eccetera eccetera eccetera.

Certo, bisogna ammettere che i papà di oggi, nonostante il bombardamento di informazioni a cui sono sottoposti dalla gravidanza in poi, sono comunque capaci di chiederti se possono far provare il gelato a un neonato di 3 giorni. E bisogna anche ammettere che i papà di ieri, nonostante l'apparente disinteresse in quelle che una volta venivano etichettate come "questioni da donne", sono comunque riusciti a tirarci su benissimo.

A questo punto mi chiedo come saranno i papà di domani: se un giorno gli uomini sapranno anche cos'è un capoparto (no, papà di ieri/oggi, non si tratta di un capo tribù indiano che ti scandisce col tamburo il ritmo delle contrazioni in sala parto) saremo fritte. A noi donne non rimarrà che tirarci su le maniche e imparare a riparare un motore e a programmare il registratore: il genere maschile sarà davvero a rischio di estinzione.

Per il momento, però, non siamo ancora giunti a quei livelli. I papà di oggi rimangono comunque uomini (provate ad analizzare la loro faccia alla vista di un assorbente post-parto, ne avrete la riprova). Abbiamo al nostro fianco dei compagni veramente validi, quindi ringraziamo il cielo di averli con noi in sala parto, continuiamo a mantenere un certo mistero sulle lochiazioni e teniamoli lontani dalle gelaterie. 

1 commento:

  1. Notato la stessa espressione rapita dei due a distanza di 30 anni? QUESTA cosa non cambierà mai, soprattutto quando c'è di mezzo una gnometta.
    Nonna P

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