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venerdì 10 agosto 2012

Foto-racconto vacanza in Slovenia: una passeggiata finita in tragedia

L'idea era: dato che nei giorni scorsi abbiamo scalato montagne e stressato la gnoma (nonché le nostre ginocchia), perché non farci una comoda passeggiata in piano, seguendo una pista ciclabile che permette, tra le altre cose, di usare il passeggino? E così, caricato il solito zaino e legata la gnoma al suo mezzo, ci siamo avventurati lungo un meraviglioso percorso ciclabile che partiva giusto giusto davanti all'albergo.

La gita comincia nel migliore dei modi: gnoma dormiente, luoghi ameni, clima fresco 



La strada si addentra in splendide aree boschive: goduria!


Perfino le caprette ci fanno "ciao"

E la gnoma, come in una bella favola, riposa tranquilla...



E poi BUM, la gnoma si desta con "quella faccia"

E poi BUM: scopriamo che più di 9 km a piedi son troppi anche in piano e ci fermiamo ad attendere un bus...

Ho rimirato questo paesaggio per mezzora, aspettando quel maledetto autobus..... Bello eh? Però dopo un pò...

Finalmente il bus arriva, ma la gnoma è già nervosa

Una tappa obbligatoria in tutti i nostri viaggi: il supermercato. Noi i souvenir li prendiamo sempre lì!

La gnoma continua a fare "quella faccia"...

... che ben presto si trasforma ne "La Faccia", quella da "ora ve la faccio pagare"!

Davanti alla pasticceria che puntavamo da giorni, la gnoma non si decide a fare le nanne.

Proviamo a entrare lo stesso e ordiniamo due gustosissimi dolcetti che però...

... siamo costretti a ingurgitare in due morsi due: la gnoma dà di matto e siamo costretti a scappare.
Esatto. La piccoletta ha deciso che era ora, ed è scoppiata in un pianto inconsolabile della durata di un'ora. Intera. Senza soste se non per respirare. Siamo letteralmente fuggiti dall'elegante pasticceria e ci siamo fiondati alla fermata dell'autobus per tornare in albergo (l'idea di rifarci il tragitto a piedi era impensabile). Ovviamente il bus sembrava non arrivare mai. La gente, per strada, ci guardava come se stessimo sgozzando nostra figlia e lei non accennava a calmarsi. Le abbiamo provate tutte: dalle coccole ai sobbalzi, dai "cucù-baaaaa" alle minacce di abbandono, dalla supplica alla preghiera. Niente. Lei strillava, e strillava, e strillava. L'autobus è alfine arrivato e lei ha urlato come una pazza per tutto il tragitto. Per. Tutto. Il. Tragitto. La gente ci guardava come due assassini, l'autista premeva sull'acceleratore come un pilota di Formula 1 e alla nostra fermata un signore si è addirittura offerto di portarci giù il passeggino per agevolare le nostre (complicatissime) manovre di discesa dal bestione. Il bus è ripartito sgommando, lasciandoci distrutti davanti all'albergo. Manco a dirlo, una volta in stanza la gnoma si è addormentata.

Ah, la bastarda si è anche beccata un nuovo giochino in regalo, comprato per disperazione in un negozio nel tentativo di distrarla. Lo odia a morte: se non cerca di morderlo lo prende a calci con una violenza che poco si addice a una gentildonna. Tra l'altro l'aggeggio è pieno di sonaglini e parti rumorose, quindi anche se la gnoma smette un attimo di piangere per giocarci fa comunque un baccano bestiale.


2 commenti:

  1. Ah, ah e io che pensavo di essere l'unica a prendere i souvenir nei supermercati:)))

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  2. Mi rassicura molto il fatto che siate coscienti che la gnoma é satana!

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