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lunedì 26 marzo 2012

Gliela dai o no?!

4.30 del mattino, una gnoma urlante con il visino tutto rosso si fa venire (apposta) una specie di attacco di panico con tanto di spaventosi gorgheggi e un'interminabile manciata di secondi di apnea. Io e Marito le abbiamo provate tutte: un'oretta prima io l'ho allattata, da entrambi i lati per star sicura, Marito le ha già fatto fare tre tour completi dell'appartamento con sosta davanti alla tv per vedere qualche minuto di Sky Sport 24, io l'ho cullata amorevolmente cantandole un'improvvisata ninna-nanna, Marito l'ha fatta sobbalzare nella posizione " a rugby" per una buona mezzora. Niente da fare: la gnoma è furiosa, anzi, peggio, è proprio disperata e ci guarda come se non capissimo un cazzo e avesse a che fare con due deficienti che non riescono a darle quello che vuole (ok, togliete il "come se").

Questo lo scenario che ci si propone più o meno ogni notte da un mese e mezzo a questa parte. "E' normale", ci dicono tutti con quel ghigno da avete-voluto-la-bicicletta-e-mo-son-cazzi. E noi, consapevoli che va tutto come deve andare e che prima o poi passerà (nonostante i tentativi di neo-mamme frustrate di convincerci che la nostra vita sarà un incubo per almeno 3 anni) sopportiamo e beviamo caffè.

Il problema, anzi il MIO problema è che in realtà un modo per mettere a tacere quel piccolo ossesso... c'è. Si chiama tetta (dal latino pectus). Con una tetta in bocca (ma una vera, la gnoma detesta qualsiasi vano tentativo di illuderla con surrogati vari) la piccola si placa.

Per carità, allattare è bellissimo, ti fa sentire speciale, necessaria, amata. Però spesso è anche molto, MOLTO doloroso. Soprattutto quando compaiono ingorghi, mastiti, ragadi e altre simpatiche magagne di questo tipo. Allora allattare diventa un incubo: il seno fa male anche solo nell'atto dello sfilare la maglietta, e vedere la boccuccia affamata di una gnoma incazzata nera che si avvicina minacciosamente è l'equivalente dell'attendere che un'estetista che vi sta facendo la ceretta strappi la striscia che avete attaccata... chessò... all'inguine. I primi minuti di poppata allora diventano un supplizio, si fatica anche solo a respirare. Only the brave

Per carità, per il proprio cucciolo affamato una madre farebbe di tutto, e lo fa. In fondo dopo qualche minuto il dolore si affievolisce e la soddisfazione è grande. Però, ecco, diciamo che se un ingorgo mammario vi fa vedere le stelle da giorni, vi limiterete ad allattare solo quando è strettamente necessario (generalmente ogni 3 ore, nei primi mesi). Peccato che... i mariti non si rendano conto di tutto questo e prendano l'allattamento come un'ancora di salvezza a cui aggrapparsi quando il cucciolo non accenna a smettere di trapanare i timpani dei genitori. E così, soprattutto in piena notte, è un continuo "Gliela dai?", riferito ovviamente alla tetta.

Marito non è da meno: se non ha tempo/voglia/forza di calmare la Gnoma me la rifila a qualsiasi ora del giorno o della notte con un secco "Ha fame". Cosa che è vera nel 20% dei casi. Di solito la bimba è affetta da noiose colichette o è semplicemente... annoiata. E quindi sì, la tetta la prende volentieri (anch'io in effetti un dolcetto non lo rifiuto mai), ma non certo per fame.

A volte (madredegenere madredegenere madredegenere) mi ritrovo a sperare che arrivi presto lo svezzamento perché sono un po' stanca di dover mettere DI NUOVO (vedi gravidanza) una parte del mio corpo al servizio di terzi.

L'altra notte Marito, coccolandosi la gnoma, le ha sussurrato "E' cattiva la mamma, è cattiva... Se potessi io ti allatterei ogni volta che vuoi". Seee vabbè. Donne: ve lo immaginate un uomo che allatta? Al primo tentativo di aggancio scaglierebbero il bebè dall'altra parte della stanza urlando "MA ANCHE NO! Amore, corri in farmacia a prendere il latte artificiale, prendi pure la mia carta di credito".

Comunque. Per concludere, eccovi una breve conversazione fatta con la nonna di Marito (e quindi bisnonna della Gnoma) che mi ha dato un preziosissimo consiglio sull'allattamento.

BISNONNA A
Ma quando allatti ti fa male il seno?

IO
Sì sì, a volte fa davvero male...

BISNONNA A
(con aria saggia)
Sai cosa devi fare quando fa male?

IO
(speranzosa, tutt'orecchi)
Siiiiii?!

BISNONNA A:
Beh devi prendere una pezzuola, o un fazzoletto di stoffa, hai presente?

IO
(immaginandomi magici impacchi dai poteri decongestionanti)
Siiiii?!

BISNONNA A:
Ecco, prendi il pezzo di stoffa, lo arrotoli....

IO
(sempre più convinta di aver trovato la soluzione a tutti i miei problemi)
Siiii?!

BISNONNA A:
... e poi te lo metti tra i denti e stringi forte, così non urli.

5 commenti:

  1. E sei fortunata ke non ti ha dato il suo prezioso consiglio su come far passare le emorroidi!!!!
    Un bacione.
    Morena

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    Risposte
    1. Ti prego Morena il mondo deve sapere! Qual è?! Se è lo stesso (quando vai in bagno mettiti una pezzuola tra i denti e stringi forte) non vale.

      Elimina
  2. Ehm...non so come spiegarlo con parole normali...la pezzuola serve sempre ma non per stringerla in mezzo ai denti!!!!
    Devi usarla per far tornare indietro le emorroidi...spero di essermi spiegata bene.
    A questo saggio rimedio ho sempre preferito la Preparazione H!
    Morena

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  3. Aaah l'allattamento...la magia dell'allattamento...questa diade madre-figlio..questi momenti irripetibili...seeee maddove? Se ci ripenso...io ho allattato esclusivamente al seno i primi sei mesi...di un biberon neanche l'ombra...mamma mia ho i brividi...masochista. Lucia

    RispondiElimina
  4. 110 con lode alla nonna bis! Sei sicura che la bimba non dorma perchè ingerisci troppa caffeina e gliela passi tramite il tuo latte??? ahahah la gnoma caffeinomane ;-)
    Io piuttosto di tornare indietro ai primi due mesi... non ci capivo veramente niente!
    Ma la doppia pesata cosa dice? Mangia tanto la ciccetta?
    Ciao, Claudia

    RispondiElimina

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