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mercoledì 27 giugno 2012

Di allarmi, infarti e intrusi: che notte di m...

E meno male che la notte serve a recuperare le forze. Dopo aver superato gli attacchi di insonnia da gravidanza e i primi due mesi di notti in bianco con la gnoma, pensavo che riposare non sarebbe più stato un problema. E invece non avevo fatto i conti con lui, il maledetto allarme installato due anni fa che teoricamente dovrebbe aiutarmi a dormire sonni tranquilli.

Due anni fa, a pochi giorni dal Matrimonio Congelato, io e Marito abbiamo scoperto un'amara verità: il paesino in cui abbiamo preso casa non è esattamente il luogo idilliaco e tranquillo in cui crescere i propri figli. Un sabato pomeriggio siamo rientrati in casa dopo un pranzo dai miei e, aprendo le persiane, ci siamo accorti che solo pochi secondi prima del nostro rientro un paio di str... ladruncoli si erano arrampicati sul nostro balcone e avevano tentato di entrare in casa. Per nostra fortuna il vicino del piano di sotto, passeggiando nel suo giardino si è accorto dei due malintenzionati e li ha minacciati con una sedia (?!) intimando loro di scendere subito e levarsi dai coglioni.

Dopo aver adeguatamente ringraziato il vicino per il gesto eroico, io e Marito ci siamo resi conto che la nostra casa era stata quasi violata. Un paio di palline dell'albero di Natale che avevamo messo in balcone erano cadute e si erano rotte mentre i due tentavano di scassinarci una persiana, e la sola idea che degli estranei avessero toccato il mio albero già mi faceva vomitare. Figuriamoci se fossero entrati in casa. E se fossimo rientrati cinque minuti prima? Ce li saremmo trovati davanti! Insomma io e Marito abbiamo passato la serata a saltare a ogni rumore sospetto, rischiando l'infarto a ogni colpo di vento. E così pochi giorni dopo abbiamo fatto installare l'allarme.

Questa notte, lui, l'allarme, ha deciso di scattare. E lui, il mio cuore, si è quasi fermato. Io e Marito siamo scattati sull'attenti, in panico. Prima mossa: accendere la luce (si sa, con la luce accesa i mostri scappano). Poi Marito ha deciso di stupirmi per la prima volta in 10 anni: si è alzato ed è andato a bloccare l'allarme e a ispezionare casa. Io ho semplicemente cominciato a tremare come una foglia e la prima gesto utile (?) che mi è venuto in mente di fare è stato... spegnere il baby monitor, dal quale sopraggiungevano i lamenti della gnoma svegliata da quel rumore assordante (si sa, con i baby monitor spenti i mostri scappano). Poi, occhi sgranati e cuore in gola, ho raggiunto Marito in sala. 

E lì è scattata la tragedia. Mentre studiavo le indicazioni del display dell'allarme per capire dove fosse avvenuta l'infrazione, l'oscuro intruso ha sferrato il suo attacco. Atterrita, sono fuggita in corridoio, chiudendomi la porta alle spalle e raggiungendo ansimante la gnoma, che ho stretto al petto. Marito è rimasto solo in sala con il malintenzionato e ha lottato con lui per un tempo che a me è sembrato infinito. Poi, il silenzio. "L'ho ucciso" ha annunciato il mio consorte, ancora provato dallo scontro.

Il cadavere è ancora in sala, io di lì non lo tolgo. Giace a pezzi sotto a uno straccio. Sì, Marito lo ha fatto fuori con uno straccio. Di che razza fosse? Non lo so. Sicuramente era nero. Grosso e nero. Con lunghe ali e diverse zampe. Una specie di mosca grande come un pugno. 

Comunque stanotte la gnoma ha dormito nel letto con noi, su richiesta di Marito. Troppe emozioni. 
Buongiorno!

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