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martedì 26 novembre 2013

Nessuno mette Baby in un angolo (o le dice di stare zitta)


Ultimamente la Gnoma ci stupisce tirando fuori una parolina nuova al giorno. Dopo il simpaticissimo sci (=sì) e il meno simpatico no, questa settimana ci ha lasciato un po' così venendosene fuori con un secco gitta (=zitta).
Ora, io ne dico tante alla Gnoma, e ancora mi stupisco che non abbia ancora imparato a dire "emmatipregononora", "nonuccidereilgatto" o "tornasubitoqui", ma zitta non gliel'ho mai detto. E dubito che lo abbiano fatto marito, nonni o zii.

E così il dubbio è sorto spontaneo: che l'abbia imparato al nido? E se fossero le educatrici ad averle dato più volte un ordine tanto perentorio quanto inadatto a una bambina della sua età? Quando Marito mi ha messo questa pulce nell'orecchio ammetto che mi è scappato un "Nessuno può dire a mia figlia 'zitta'!" e per un attimo, ma solo per un attimo, mi sono trasformata nella versione femminile, senza muscoli e viva di Patrick Swayze.

No, non sono una di quelle mamme che un giorno sgrideranno le professoresse perché hanno dato un brutto voto alla figlia, anziché prendersela con lei. Non sono una di quelle mamme che giustificano tutte le cazzate della propria prole. Non sono una di quelle mamme che non riescono a vedere il marcio dei loro figli, il loro lato peggiore (perché tutti ne hanno uno). Non faccio fatica a dirlo: la gnoma è tappa, non è "diversamente alta", la gnoma è una rompicoglioni, non è un "simpatico diavoletto", la gnoma è disobbediente, non è "indipendente".

Però, ecco, c'è modo e modo di chiederle di fare la brava. "Emma per favore fai silenzio" è una cosa, "zitta!" è un'altra. E insomma, mi sono resa conto che se sentissi qualcuno dire "zitta" alla mia gnometta gli/le salterei al collo senza tante cerimonie.

Che poi magari quel gitta fa solo parte di quell'incomprensibile slang che è la lingua emmica. Magari significa sedia o cornocopia, vai a saperlo. O magari, anzi, probabilmente, quel gitta significa davvero zitta, ma ad insegnarlo a Emma è stato un compagno di scuola e non un'educatrice. Magari quello stesso stramaledetto compagno di scuola che le ha anche insegnato a dire "NO!" e "MIO!".

E mentre io mi crogiolo tra i miei forse e i miei magari, Marito ha deciso di chiedere spiegazioni direttamente alle educatrici, domani stesso. Oddio, forse sarà lui una di quelle mamme che...

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P.S. Come annunciato, Marito ha chiesto spiegazioni all'asilo. Le educatrici si sono fatte una prevedibile risata e hanno assicurato di non aver mai detto la suddetta parola incriminata. "Al massimo diciamo 'ssssst zitti' al gruppo di bambini" hanno aggiunto. E quindi o la gnoma è talmente sveglia da aver già imparato a coniugare i verbi, o, come suggeritomi in uno dei vostri commenti, ha imparato il termine da Peppa Pig. Quella maiala comincia a starmi veramente qui. 

5 commenti:

  1. Non per confermare i tuoi dubbi ma all'asilo imparano tanto: il bello e il brutto. Mio figlio ogni giorno torna a casa con un termine nuovo ma furbescamente mi dice " Mamma se dico ....tu ti arrabbi?" oppure " cog...one e' una brutta parola?" ...stiamo combattendo una guerra , il problema e' che io son solo contro un'aula intera!!!

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    1. Ricordo ancora il giorno in cui mia sorella tornò dall'asilo sfoderando un bel "caccacculo" lasciando i miei basiti. Quindi ho messo in preventivo che tra nido e asilo la gnoma imparerà l'italianissima arte del turpiloquio, e non mi importa. Quello che più fa male è pensare che le educatrici del nido possano essere tanto secche e dure con mia figlia, io mi immagino e mi auguro un approccio ben più dolce....

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  2. Anche mia figlia, coetanea della tua ma non va all'asilo, dice zitta. Io ho scoperto il, anzi la, colpevole: PEPPA PIG. In diverse puntate lo dice a quella povera malcapitata di Susy...

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  3. ANCHE MARTA LO DICE E CONOSCENDOLA.......L'HA INSEGNATO LEI A PEPPA PIG

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