Google+ Google+ Google+

giovedì 5 giugno 2014

Mai fare una gara di ballo country con la propria coscienza


E niente, quella maledetta vocina me la porto sempre dietro. Me la ritrovo a blaterare frasi come "non ti serve" durante le sedute di shopping e pure a remarmi contro mentre faccio zumba. Ieri la mia coscienza mi ha seguito anche in pista, durante la mia prima "gara" di ballo country.

A dir la verità né io né Marito avevamo molta voglia di partecipare a quel massacro a quella gara, ma la mia vocina mi aveva convinto...

- Dai Simo, è una di quelle cose che ti temprano il carattere... può essere utile al tuo imbarazzante problema di timidezza... provaci, che può succedere?
- Non so, potrei fare una figura di merda incredibile, tanto per dirne una!
- Ma va, sono tutti principianti, non ti cagherà nessuno...


E così mi sono decisa a partecipare. E ho obbligato un riluttantissimo marito a fare lo stesso. Piazzata la gnoma dai nonni paterni, siamo arrivati al patibolo sul posto in perfetto orario. Il resto della squadra (i nostri compagni di corso) ci ha raggiunto. E solo in quel momento mi sono accorta che mi ero dimenticata stivali, bandana e cappello.  Tipo che se ci andavo vestita da Fata Turchina ero più in tema.

Poco dopo un'altra amara sorpresa: la gara non si svolgeva a squadre, eravamo tutti contro tutti. Suddivisi in gruppi da 6, dovevamo esibirci in mezzo a una pista con degli emeriti sconosciuti, circondati da emeriti sconosciuti e davanti agli occhi attenti di una giuria.

- No vabbè io me ne vado...
- Simona non provarci! Sei qui per superare le tue paure!
- Facciamo che le ho superate dai.
- Non credo proprio: ci stiamo per pisciare addosso....
- Bazzecole. Io vado, ciao.
- Ferma lì! Pensa a Marito! L'hai obbligato a venire fin qui, cosa dirà? E cosa diranno gli altri? E poi dai, guarda quella signora... 
- Quale?
- Quella... la signora in mezzo al gruppo che si sta esibendo adesso.... stanno andando tutti a destra e lei va a sinistra!
- Eh appunto, significa che la figura di merda è dietro l'angolo no?
- No, non è quello che devi notare Simo... guardala... cosa sta facendo?
- Non saprei, mai visto un passo del genere...
- Mmmmh Simo che palle che sei.... STA SORRIDENDO! La signora sta sorridendo! Sta sbagliando e la cosa non la disturba affatto!

E niente, sono rimasta. Ero il numero 90 e tutti i miei compagni di corso si sono esibiti, uno alla volta, prima di me. Marito compreso. Poi è arrivato il mio turno. "La paura fa..... 90!" dice il conduttore della serata per chiamarmi in pista.

- Non è la paura che fa 90... è la 90 che fa paura...
- Simo su dai non rompere.... lo sai 'sto ballo, lo fai sempre in pista, qual è il problema?
- Da dove comincio? Intanto non sento più le gambe.
- Dai posizionati.... ok è partita la musica.... Simo attenta all'attacco... 5, 6, 7 e 8 VAI!
- OK!
- Dai brava brava, primo muro fatto, lo vedi che è facile?
- Macché facile, ho le gambe molli, sto per crollare, sono terrorizzata!
- E' solo un'impressione, le gambe stanno benissimo su Simo dai dai dai!
- Taci che mi deconcentro...

- Simo posso disturbarti?
- CHE VUOI?
- Stai facendo tutto giusto cara ma perché non alzi un pochino lo sguardo? Cosa stai guardando?
- Non so, un punto indefinito a un metro da me, direi
- Eh appunto, guarda il pubblico, guarda la giuria, sorridi, divertiti!
- Ci provo...
- Simo avrai spostato lo sguardo di 20 cm.... vedi a stento i piedi del tizio seduto in prima fila...
- Oddio che vergogna, quei piedi staranno pensando che sono un'incapace!

Non ce l'ho fatta, non ce l'ho proprio fatta ad alzare lo sguardo. Mi sono esibita in due coreografie e in entrambe le occasioni lo sguardo era fisso lì, in quel punto indefinito tra la pista e i piedi degli spettatori seduti in prima fila.

Poco dopo la seconda esibizione, ho trascinato le mie gambe molli e il mio volto cadaverico in bagno.

- Ehi scusa... ti ho vista prima, sei stata proprio brava sai?
- Ma non rompere, tanto tu sei di parte, sei la mia coscienza!
- Scusa Simo mi hai chiamato? 
- Dicevo che sei un po' di parte per farmi dei complimenti...
- Veramente io non ho parlato Simo... ero ancora in bagno...

Mi volto. E mi accorgo che a parlare era stato un tizio, un emerito sconosciuto. Rispondo con un biascicato "grazie" e torno al mio posto, incredula. Poco dopo il dj fa partire alcuni pezzi per intrattenerci prima dei verdetti e allora sì che ballo, sicura di me, felice, con un sorriso che va da qui a lì. Ovviamente non ho vinto e non ci sono andata nemmeno vicina, ma se quel complimento disinteressato da parte di quello sconosciuto fosse arrivato un po' prima... ok non avrei vinto comunque, ma almeno ci avrei provato, anziché avere come unico scopo della serata quello di non fare una colossale figura di merda.

Tutto questo per chiedere ufficiosamente a chi mi ama di affittare prima delle mie future gare/esibizioni/saggi una comparsa che mi compaia davanti dal nulla, mi faccia un complimento a casaccio, e se ne vada. Mi farebbe un gran bene.

1 commento:

  1. Bravissima. Anche io spesso mi costringo a fare cose assurde per superare i miei limiti!

    RispondiElimina

Google+