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giovedì 26 aprile 2012

Ma perché la televisione fa male ai neonati, PERCHE'?!

In questi giorni la piccola Emma ha scoperto due cose: che con un sorrisone sdentato può ottenere tutto quello che vuole, e... la tv. Già, la gnometta, che fin dai primissimi giorni era affascinata dalle immagini proiettate dal televisore, ora rimarrebbe tutto il giorno davanti al piccolo schermo (che tanto piccolo in casa nostra non è). Il che in certi momenti è una vera e propria àncora di salvezza per me e Marito, soprattutto quando la sera vogliamo rilassarci un po' guardando le nostre serie preferite: la Gnoma le guarda insieme a noi e commenta divertita a suon di "gu", "gheee", "uuua" e "gnè".

Davvero comodo. Peccato che, come tutte le cose belle, sia sbagliato. O almeno così ho letto. Pare che la creazione di un canale satellitare (Baby TV) dedicato ai bambini da 0 a 36 mesi che manda in onda 24ore al giorno immagini e suoni studiati per i più piccoli, abbia scatenato un mare di polemiche intorno alla questione "bambini e tv". 

Gli psicologi infatti tendono a demonizzare l'insidioso apparecchio. "Il rischio maggiore è quello di credere di poter sostituire il punto centrale della relazione umana nei primi due anni di vita -e cioè il contatto- con un turbinio di milioni di immagini e suoni che si susseguono e imprimono negli occhi del bambino senza lasciare traccia (...) Con questo genere di tv si passa dalle braccia rassicuranti della mamma ad una vera e propria dipendenza" scrive qualcuno. "Parcheggiare un bambino così piccolo davanti alla tv può innescare un processo ipnotico che non solo lo porta ad estraniarsi e isolarsi ma rallenta l’apprendimento del linguaggio. Il bimbo, in autonomia, elabora per proprio conto le informazioni che riceve dall’esterno senza tuttavia averne ancora le capacità" sentenzia qualcun altro.

Ok. Tutto vero. Però sono tutti discorsi che, a mio modestissimo parere, valgono quando si parla di parcheggiare letteralmente il bebè davanti alla tv-baby-sitter e lasciarlo da solo per mezza giornata mentre ci si trastulla con un lungo bagno caldo, una buona lettura, un tè con le amiche e una maratona di poker online. Dubito che esistano genitori tanto degeneri da fare una cosa del genere.

"Si passa dalle braccia rassicuranti della mamma a una vera e propria dipendenza"?! Scusate ma perché una cosa dovrebbe escludere l'altra? E se il bambino guardasse la tv tra le braccia rassicuranti della mamma?

Non so, sarà puro egoismo ma io non me la sento di demonizzare il piccolo schermo a priori. Basta farne un uso corretto. Mai lasciare un bambino, soprattutto molto piccolo, da solo davanti alla tv: un genitore che lo aiuti a interpretare correttamente ciò che vede è di vitale importanza. Ma quando si parla di neonati mi viene difficile pensare che possano spaventarsi, fraintendere, confondersi davanti a una partita di calcio o a una puntata di Dexter. Stiamo parlando di esserini che non hanno ancora capito di avere le mani attaccate al corpo e che si danno pugni in faccia dalla mattina alla sera.

Non mi pare che i suoni e i colori confusi proiettati dalla tv siano molto diversi da quegli aggeggi da attaccare al lettino che rimbambiscono il bebè a suon di luci stroboscopiche, apine e animaletti ronzanti, rilassanti (?!) suoni di cascate scroscianti e cinguettii di uccellini strafatti. Ne ho provati alcuni che non ti farebbero rilassare nemmeno con una flebo di Valium infilata in vena.

Vabbè. Alla prossima visita chiederò alla pediatra se un po' di tv due o tre sere a settimana insieme a mamma e papà possa davvero danneggiare la gnoma. Anche perché le alternative sarebbero due:

  1. smettere di guardare la tv e darsi al sudoku serale
  2. guardarla lasciando la gnoma sola in un'altra stanza
Comunque la Gnoma che guarda la tv e commenta ridendo quello che vede mi fa scompisciare dalle risate.

 

14 commenti:

  1. Bene, e allora vai di Dexter&Co con la gnoma...al massimo cresce con istinti da killer...

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    1. In effetti.... http://unamammainpiu.blogspot.it/2012/03/la-mia-adorabile-futura-assassina.html

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  2. Dunque... a dirla tutta, oltre alla tv non va bene: il girello (la renderà storpia); un cucchiaio di pappa in più (diventerà sicuramente obesa); riscaldare il biberon nel microonde (si ustionerà); addormentarla nel passeggino (l'unico luogo deputato per dormire è il letto...solo ed esclusivamente il letto!); darle giochi riflettenti quando è in auto (potrebbe abbagliare le altre macchine); darle un panino secco per soddisfarle il prurito in bocca (una briciola la soffocherà); lavare i vestiti con detergenti non neutri (dermatiti e irritazioni assicurate)... devo continuare??? Comunque il nostro programma preferito è La casa di Topolino! Alessia si lancia in euforici slanci di braccia e grida d'entusiasmo, mntre io e Paolo sappiamo a memoria la sigla e siamo fan sfegatati di Pippo. In conclusione: vale sempre il buon senso e, purtroppo (sembrerà impossibile, ma è così), ci sono genitori che non ce l'hanno! per questo psicologi ed esperti impazzano con sentenze categoriche... :-( Baci, Claudia

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    1. Celo, celo, manca, celo.... ho già fatto quasi tutto. Fantastico. Meno male che non sono una donna particolarmente apprensiva, se no vivrei nel terrore ora che ho una figlia....

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  3. ah dimenticavo! niente batte le previsioni del tempo di Rai 3 (credo sia il sottofondo musicale a incuriosirla...) e Cotto e Mangiato! Sono ormai appuntamenti quotidiani...la ciccetta è già fidelizzata!
    Baci! Cla

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  4. Vorrei entrare nelle case di tutti gli scienziati che demonizzano la tv e constatare come si comportano con i propri figli (se ne hanno o se ne hanno e li allevano direttamente loro). Secondo me verrebbero fuori numeri molto interessanti...

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  5. Salve, io sono una ragazza di 20 anni. Sono cresciuta davanti alla tv ed ai cartoni animati e come me buona parte dei miei coetanei, per 2 o 3 ore al giorno, che sono poi i cartoni del dopopranzo.
    Bene le dirò: guardando da adulta gli stessi cartoni mi rendo conto di quanti messaggi fantastici venissero proiettati e riproiettati, fino ad entrare in testa. Si fidi, troppo spesso il meccanismo di ripetere le cazzate funziona e si insinua sino al profondo delle nostre convinzioni. Faccio parte di una generazione che è in buona parte lenta, tarda, senza varoli forti e duraturi e senza una identità salda, che riproietta gli assurdi schemi comportamentali visti anche e soprattutto in tv nella vita reale, sino a creare situazioni davvero poco desiderabili.
    Vuole fare un favore a sua figlia? Non permetta a qualcun'altro di pensare a che favole debbano esserle raccontate, con quali morali, non le faccia guardare pubblicità, le insegni che le persone possono sbagliare e la cosa migliore che può fare per vivere "libera", è dubitare di ogni tipo di maestro, anche la mamma, e verificare sempre tutto ciò che afferma per vero. Non si lasci incantare, la tv fa veramente male, e ne può fare tanto, non è detto che sia così per tutti, ma se si guarda intorno nella società moderna, non le ci vorrà poi molto a riconoscere nei più gli atteggiamenti perpetuati dalla tv. Da bambini dobbiamo credere che sia tutto bello, facile, a lieto fine SEMPRE, così che da adulti, una volta che ci siamo resi conto della complessità e difficoltà della vita ci sentiamo vuoti e persi. A questo punto possiamo guardare i canali per adulti che ci tengono legati a chi comanda grazie alla nostra paura. Solo una persona spaventata è manipolabile. Siamo creature sociali, ci identifichiamo facilmente e siamo facili da coinvolgere emotivamente, quando c'è un coinvolgimento emotivo la ragione tende a venire meno, qui possono ripetere e ripetere il messaggio più comodo, che in questo stato viene facilmente assimilato, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.
    Siamo un popolo sempre più schiavo delle mode: delle paure (non andare bene, non essere capiti, non essere accettati, rimanere soli, essere aggrediti), sempre più facile da manipolare e in questo la tv ha un ruolo preponderante.
    Lei sa com'è vivere con la televisione, vuole sapere se fa tanto male? Provi a vivere senza per 3 o 4 mesi, poi la accenda e quando vede ciò che succede provi e restare distaccata e a chiedersi perché qualcuno dovrebbe comportarsi così, osservi cosa fanno vedere prima e dopo nelle trasmissioni, quando partono le pubblicità, quando i messaggi politici, quando le notizie di cronaca nera. Appena sente un coinvolgimento emotivo si chieda se ha senso sentirsi così, se può fare qualcosa per chi sta male, e se casualmente questo qualcosa sia dare dei soldi; e se non può fare niente sappia che allora c'è interesse nel mandarle altri messaggi: politici o di marketing, verranno dopo e saranno ripetuti diverse volte, perché se ne sarà accorta studiando, ripetendo si memorizza, sia a livello conscio e razionale, sia a livello subconscio.

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    1. Ciao cara, ti ringrazio per il messaggio. In un'era di cosiddetti "bimbiminkia" sono piacevolmente colpita dal fatto che una ragazza di 20 anni sappia scrivere e soprattutto pensare come te. La cosa mi conforta: forse anche mia figlia potrebbe, un giorno, fare ragionamenti come il tuo. Tranquilla, nell'articolo mi riferivo più che altro al problema della tv per i neonati, le controindicazioni che mi spaventavano avevano più motivazioni mediche che psicologiche. Ora che la mia bimba è più grandicella starò sempre più attenta al piccolo mostro rettangolare che c'è in salotto e la crescerà a pane&fiabe, come sono stata cresciuta io.
      Ancora grazie per il messaggio e complimenti: hai una bellissima testolina. Diventerai una grande donna.
      Buona vita!

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  6. salve! oggi anche io ho avuto qsto dubbio xè la mia pupetta , che ha circa due mesi,( li compie lunedi prossimo...) capita a volte che si imbamboli davanti la tv, mentre è con me sul divano nel suo salsicciotto.... quindi dire.. leggendo alcune dicono che nn fa male, altre si.. io nn so.. a me sembra che guardino le luci, anche xè nn credo vedano a tanta distanza, tipo due metri... i suoni so che nn le fanno male.. quindi che fare??? grazie!

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  7. Ah se ripenso alle mille preoccupazioni che avevano quando mio figlio era neonato...
    Noi abbiamo drasticamente eliminato l'apparecchio, occasionalmente vediamo programmi o film al pc.
    Ogni bambino/a è diverso dall'altro è non è detto che una precoce e limitata esposizione alla tv sia dannosa.
    L'unico vantaggio che abbiamo notato è la quasi inesistente pressione all'acquisto di giocattoli/cibo sponsorizzati durante la trasmissione dei cartoni animati. Tra l'atlro si evita di fare vedere loro quelle stupidissime pubblicità sessiste .
    M.

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  8. sono una mamma di 27 anni, con un bimbo di un anno e mezzo e un lavoro molto impegnativo, nessun aiuto esterno. Nonostante questo non penserei MAI E POI MAI di far vedere la tv a mio figlio sotto i tre anni...non sempre vale la tanto citata regola del buon senso, della verità nel mezzo! ci sono cose che fanno male PUNTO! il sistema nervoso dei bambini è fatto in modo da non poter dare un senso allo scorrere di immagini e suoni veloce della tv, e fior fior di studiosi hanno confermato che la tv crea delle modificazioni nel cervello dei bambini piccoli. E ora continuate pure a guardare la tv con in braccio vostro figlio...ma leggergli un libro o fare qualche gioco no?

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    1. Quanti problemi... Troppo bla bla.. I problemi sono altri..

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  9. Concordo con il no totale alla TV almeno fino ai 6 anni del bambino.
    E dopo i 6 anni solo programmi scelti (documentari relativi ad aspetti del mondo non direttamente esplorabili dal bambino) e in ogni caso mai se non è strettamente necessario.

    La TV si inserisce nel meccanismo del gioco e lo spezza limitando lo sviluppo delle capacità razionali del bambino e minando le basi su cui il futuro adulto costruirà la sua felicità. E questo succede anche se la TV viene guardata tra le braccia della mamma e se i programmi sono scelti.

    E' difficile spiegare in poche righe come questo possa avvenire, ma ci provo.

    Sostanzialmente il bambino forma la sua intelligenza durante il gioco, lanciando stimoli all'ambiente e correlando le risposte ricevute alle sue azioni.
    Il bambino forma così il suo spirito critico, la sua razionalità, la sua individualità e la sua intraprendenza. Ma non solo. Durante il gioco realizza la congruenza tra le sue tendenze e le sue attitudini (ovvero tra ciò che ama fare e ciò che sa fare) e costruisce la base per la felicità del futuro adulto.

    Ma il mabino che guarda TV è un soggetto passivo. I ragionamenti del bambino sono ininfluenti ai fini dello svolgimento delle sue storie preferite. Il bambino non necessita di condizionare l'ambiente per trarre piacere dal monitor.

    Vi è poi il fatto che i messaggi veicolati dalla TV giungono alla psiche profonda del bambino sorpassando il suo filtro razionale. E permettere che questo avvenga è un po' come dare le chiavi della propria casa a un ladro.

    Questi meccanismi sono molto ben descritti ad esempio nel libro "bambini psico-programmati" di Antonella Randazzo (la cui anteprima si trova su google books) ma anche in alcuni siti internet come questo http://www.bambinitelevisivi.esy.es/ (purtroppo non molto linkato dai motori di ricerca).

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