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venerdì 20 luglio 2012

30 anni: facciamo il punto


E domani, sabato 21 luglio, la Simo ne fa 30. Impressionante. Ho appena finito di usare la crema anti-brufoli e devo già cominciare con quella anti-rughe. Quando si giunge al traguardo della cifra tonda, che sia un 20, un 30, un 50 o un 80, è normale fermarsi un attimo e fare il punto della situazione. Non perché ci si senta "vecchi", per carità, ma perché, impossibilitati a sapere cosa ci aspetta dal futuro, non ci resta che analizzare il passato.

Ed ecco la mia vita passarmi davanti come un lampo. La mia prima casa, i miei giocattoli, le avventure con papà in bicicletta, la banana schiacciata della nonna, mia madre che urla alla vista delle "robe verdi" (cimici) in cucina, i giochi al parco con mio cugino e mio fratello, l'arrivo della mia sorellina, il trasferimento nella casa nuova. La scuola, gli amici, la maestra Silvana, la scelta del liceo. E poi il liceo, il mio Medioevo, un'epoca oscura e triste della mia vita, la voglia di urlare, di evadere, di nascondermi dietro a vestiti e capelli nerissimi, i brufoli, l'apparecchio ai denti, il manico di scopa che mi ritrovavo al posto del corpo, la solitudine. Gli scout, le prime amicizie vere, le passeggiate zaino in spalla, le dormite all'addiaccio, il fuoco.

E poi finalmente la rinascita. Finisce il liceo, comincia un nuovo capitolo della mia vita. All'università nessuno mi conosce, nessuno sa chi sono, posso re-inventarmi. E stavolta lo faccio. Via il nero, via il mutismo ostinato, via la timidezza, ecco la Simo. Il mio corpo mi segue e fiorisce insieme a me. Sono una donna, sono colorata, sono simpatica, secondo alcuni addirittura carina. Sono intelligente. Improvvisamente sono anche intelligente. E se al liceo ero una da 4 in greco, all'università ho la media del 28. Scopro che per essere considerata intelligente devo semplicemente comportarmi come se lo fossi. Scopro il potere della comunicazione.

E poi i primi amori, le prime delusioni, le prime emozioni vere. Scopro il potere della comunicazione anche in campo amoroso. Scopro che per essere considerata gnocca devo comportarmi come se lo fossi. 

E poi arriva lui, Marito. E arriva il momento di fare sul serio. Anche l'università finisce. Due volte. Due lauree che mi serviranno a ben poco ma che mi sono state più utili di quello che sembra. Non dal punto di vista professionale, ma personale. Divento improvvisamente "grande". Cerco lavoro e, due settimane dopo la laurea, lo trovo. Comincia la mia vita da adulta. Al primo stipendio decido di fare il grande passo con Marito. Prendiamo casa. E poi, sei mesi dopo, il mitico Matrimonio congelato.

Ma ecco che, diventata adulta, scopro subito i "contro" della faccenda. Non c'è posto per tutti a questo mondo. Se io divento grande, qualcun altro se ne deve andare. E' il cerchio della vita. A ricordarmelo è mia nonna che all'improvviso se ne va facendomi provare per la prima volta il dolore di una perdita. Poi, pochi mesi dopo, un'altra telefonata apre un profondo abisso sotto ai miei piedi, e mi fa sentire piccola piccola, ancora una bambina indifesa che ha solo bisogno di coccole e di tornare a quelle gite in bici col papà e a quei pomeriggi in cucina con la mamma che dava la caccia alle robe verdi. Ma scopro che non si può, che sono grande ormai, che devo farcela da sola, che il Lupo Nero va affrontato. 

E poi, un anno fa, due nettissime linee sul test di gravidanza cambiano tutto. Il Lupo Nero se ne va, intanto. Se ne va anche mio nonno, però. Ma stavolta nessun buco nero mi inghiotte: devo essere forte, sto per diventare madre. Il 9 febbraio 2012 scopro l'amore incondizionato, ma questo già lo sapete.

30 anni. 30 lunghissimi anni. 30 anni che visti così sembrano passati in un lampo, ma che, a pensarci bene, a volte sembrava non passassero mai. Se fino all'anno scorso a ogni compleanno mi sentivo sempre più "vecchia" pensando a quante cose dovessi ancora fare e a quanto poco avessi fatto nella vita, ora guardo nella culla accanto a me e mi rendo conto che sicuramente qualcosa di buono, importante, significativo ho fatto. Ora posso vivere appieno la mia vita, sicura del fatto che il grosso è stato fatto. Ho finito gli studi, ho scelto una carriera, ho messo al mondo una persona. E dopo 30 anni di "lavori in corso" per crearmi, appunto, una cultura, una carriera e una famiglia, ora posso finalmente cominciare a vivere la mia vita.

Buongiorno mondo!

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