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martedì 10 gennaio 2012

Ho dato (ancora) spettacolo al corso pre-parto!

Ricordate la mia colossale figura di m... al corso pre-parto, quando disegnai un essere mostruoso che fece spaventare le mie compagne di corso e preoccupare la psicologa che ci seguiva? Ebbene, se "Paganini non ripete", io, che quando suonavo il violino ero una frana, concedo volentieri un bis, di tanto in tanto. E oggi, puntuale, ne ho combinata un'altra delle mie al corso di preparazione alla nascita. Ecco cosa è successo.

La psicologa che tiene il corso a un certo punto sfodera il suo kit di fogliettini e pennarelli, facendo tremare le presenti come un gruppo di ragazzini all'annuncio di un compito in classe a sorpresa. La gentildonna ci chiede di scrivere, nel pieno anonimato (sospiro di sollievo della classe) una frase sul senso del dolore durante il travaglio. E tutte giù a scrivere.

Bene. Dopo qualche minuto la maestr... ehm... la psicologa ritira i foglietti, li mischia (assicurandoci nuovamente che non dev'essere rivelata l'identità degli autori) e li legge ad alta voce uno a uno. E qui le solite manfrine su quanto il dolore del travaglio sia bello e necessario per diventare madri, per condividere un passaggio importante con il proprio figlio, per crescere, evolversi, avvicinarsi alla natura, ecc ecc. Un po' il corrispondente scritto dei vari disegnini dell'altra volta di donne incinte circondate da uccellini, fiorellini e soli sorridenti. Ed ecco arrivare il turno del mio foglietto.

La piscologa lo legge, strabuzza gli occhi e, per la prima (e unica) volta chiede: "Ma... chi ha scritto questo?!". Azz. Ma non c'era la garanzia dell'anonimato?! Chissà come, chissà perché, due o tre ragazze rivolgono subito lo sguardo verso di me, e giurerei di aver visto anche una manina che mi indicava. Io, bordeaux, alzo un ditino timidamente, senza stupire più di tanto i presenti. 

Ma io dico... tutto questo stupore solo perché ho scritto che, secondo me le donne partoriscono con dolore solo per evitare il sovraffollamento della Terra? Ho semplicemente scritto che gli animali non sono consapevoli dei dolori del parto (escludendo il momento stesso in cui questo si verifica) e quindi procreano e mettono al mondo decine di cuccioli senza farsi tanti problemi. Poi però si mangiano tra di loro quindi alla fine c'è comunque un livellamento, un equilibrio che si mantiene nei secoli. Noi essere umani invece abbiamo l'intelligenza, la forza e tutta una serie di armi per preservarci dai predatori e dalle malattie per cui viviamo molto più a lungo degli animali, e soprattutto non ci mangiamo tra noi. Quindi la Natura ha fatto in modo che le femmine umane non procreino più de dovuto, evitando problemi di sovraffollamento.

"Quindi il dolore del parto serve a preservarci dal cannibalismo!" ha concluso una delle presenti, con mia gran soddisfazione. Per fortuna dopo lo stupore iniziale è scoppiata una bella e sana risata, e io ho tirato un sospiro di sollievo. Ok, la psicologa non ha riso molto, però ormai è abituata alle mie uscite.

Ovviamente poco sotto alla "spiegazione scientifico-evolutiva" dei dolori del parto ne ho inserita anche una più soft (qualcosa sul fatto che il dolore serve al nostro corpo per segnalarci un problema, un'anomalia, un evento anomalo a cui dobbiamo prestare attenzione per il nostro bene) per salvarmi la faccia. Comunque continuo a credere nella prima teoria. 

4 commenti:

  1. Anna ha detto:

    Di sicuro era un bigliettino originale e un po' diverso dal solito! Però io non facevo tutti questi quiz al mio corso..

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  2. Simo, ecco...non so da dove iniziare...forse lo stress, un'infanzia difficile, anche la gatta ha sicuramente una parte di colpa...ma allora chi partorisce in anestesia totale avrebbe un'ottantina di figli!!!!!!!!!!! Una cosa è sicura: la psicologa ha un tuo file (titolo: persona da non incontrare da sola nel garage sotterraneo)e ha già allertato la sala parto: quando arriverà la Redana niente facce sorridenti, nascondete le apine e... tutti a terra!
    Nonna P.

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  3. Cara Nonna P, so bene che tu, come le donne dei tuoi tempi antichi, non hai mai provato l'epidurale ma ti assicuro che, a quanto mi hanno spiegato, non è certo un intruglio dai magici poteri! Primo: non fa effetto a tutte (e ho come il dubbio di appartenere a questa categoria di donne perché per farmi passare un mal di pancia non mi bastano 4 Moment ACT). Secondo: te la fanno solo a dilatazione piuttosto avanzata, quindi le tue 6 o 7 ore di travaglio doloroso te le fai eccome. Terzo: spesso te la tolgono proprio durante il periodo espulsivo per farti "sentire meglio". E' solo un aiutino per riposarti quelle due orette prima dello sprint finale, niente miracoli. Quindi il parto rimane sempre e comunque un'esperienza (per quanto "magica", "bella", "naturale" e blablabla) dolorosa e traumatica. Sono sicura che se un giorno lo rendessero completamente indolore molte donne avrebbero almeno 3/4 figli a testa e tornerebbero volentieri a fare il "lavoro più vecchio del mondo" (no, non quello, intendevo la Mamma!). Io personalmente penserò a un secondo pargolo solo se, oltre al parto indolore, avranno inventato anche un modo per evitare la gravidanza.

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  4. Ciao Simona, leggendo il tuo blog non posso fare a meno di spanciarmi dalle risate tutte le volte! :-D Hai un gran potenziale già da gravida, figurati quando avrai prole su cui raccontare fatti ed avvenimenti (i bimbi, soprattutto i più piccoli, sanno essere comici naturalmente).

    Detto ciò: il travaglio è doloroso e la fase espulsiva ancora di più. Ma secondo me, non è la cosa più terribile che ti aspetta: io ne ho in mente un'altra: è quel millisecondo in cui tu sai che il bimbo è fuori da te ma non lo senti piangere. Ti giuro millisecondo=eternità. Poi lo senti piangere e ... :*)

    Poi i ricordi del dolore passano, subentrano le gioie di essere madre e la voglia di ripetere/rivivere queste gioie con un secondo figlio; e ciò che ti bloccherà saranno altre cose come pigrizia, egoismo, timore di "togliere" amore al primogenito, questioni economiche, mancanza di spazio in casa ... non certo il male.

    Dopo tutte queste belle parole, ringrazio Dio per avermi fatto fare tutto alla svelta.
    Non ringrazio l'anestesista che doveva farmi l'epidurale e che ha pensato bene di andare in ferie proprio quella settimana.

    Un abbraccio
    Ilaria http://twitter/ilariagelati

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